La Camera di commercio ed arti di Genova fu istituita, nell’ordinamento del nuovo Stato unitario italiano, con regio decreto il 23 ottobre 1862 (n. 930). L’ente però affonda le proprie radici all’inizio dell’Ottocento nel periodo di annessione della Liguria alla Francia ovvero dal 1805 fino al Congresso di Vienna. Fu infatti Napoleone con un decreto del 17 giugno 1805 (28 pratile XIII) emesso da Jean-Baptiste de Champagny, ministro dell’Interno, a creare “una Camera di commercio che adempirà alle funzioni di Camera Consultiva delle Arti e Manifatture”. La presidenza era affidata al prefetto mentre quindici mercanti designati dalla stessa ordinanza ministeriale formavano l’organo camerale. Nel 1815 la Liguria fu annessa al Regno di Sardegna e la Camera consultiva si trasformò in Regia camera di commercio. Nonostante le iniziali remore nei confronti della nuova sudditanza, i commercianti genovesi decisero, con l’appoggio della Camera, di offrire al re di Sardegna una fregata, il “Commercio di Genova”. Le commissioni di cui si componeva la Camera erano quella del porto franco, degli introiti, e quella per le arti, manifatture, agricoltura e professioni di commercio. In questa metà Ottocento le attività si concentrarono nel promuovere la costruzione della ferrovia Genova-Torino, inaugurata nel 1854, nel sostenere l’industria meccanica, nel potenziare i commerci marittimi, nel riorganizzare il porto. Con sede nella Loggia dei banchi nel 1855 era anche nata la Borsa di commercio che venne amministrata direttamente dalla Camera. Come detto, con l’Unità l’ente venne riordinato e assunse la denominazione di Camera di commercio ed arti di Genova con competenze sul circondario omonimo ma anche sul territorio della Provincia di Savona. Anche a Genova la Camera cercò di valorizzare la formazione tecnico-professionale e nel 1882 creò una Scuola del commercio. Durante la presidenza di Giacomo Millo, lunga ben 25 anni, l’ente si fece strenuo sostenitore del Registro navale italiano e del porto franco. La sede camerale fu posta nel tempo in vari palazzi di prestigio della città: da Palazzo San Giorgio a Palazzo ducale, da Palazzo della Borsa a Palazzo Tobia Pallavicino, quest’ultimo acquistato nel 1922. Il Novecento vide, dopo le due guerre e la fine del fascismo, l’impegno della Camera di commercio di Genova volto soprattutto all’internazionalizzazione con importanti riflessioni sul ruolo dell’Europa e dei traffici commerciali. Negli anni della ripresa economica sul territorio l’attenzione fu dedicata all’incremento delle infrastrutture viarie e ferroviarie, agli incentivi creditizi a favore delle piccole e medie imprese, al potenziamento del porto fino ad arrivare alla realizzazione dell’Aeroporto “Cristoforo Colombo”.
Bibliografia
C. Mioli, La Consulta dei mercanti genovesi 1805-1927. Rassegna storica sulla Camera di Commercio e Industria, s.n., s.l. 1928.
Archivio
"L’archivio. Nel 1937 il Consiglio provinciale dell’economia corporativa di Genova versò all’Archivio di Stato di Genova i documenti relativi alla cessata Camera di commercio fino al 1917.
Solo una parte della documentazione successiva è consultabile presso l’Ufficio Affari generali della Camera. Il resto è collocato presso un deposito camerale, in attesa di riordino, e non è attualmente consultabile. L'archivio è fornito di alcuni elenchi di consistenza. Lo stato di conservazione del materiale è mediocre.
E' stato completato di recente (inizio 2001) il riordino dell'archivio del disciolto Comitato direttivo degli Agenti di cambio della Borsa valori di Genova - che comprende anche altri archivi aggregati -, che si ritiene possa essere disponibile per la consultazione entro breve tempo."
Normativa
r.d. 19 gen. 1865, n. 2128
r.d. 19 feb. 1865, n. 2164
r.d. 14 ago. 1880, n. 5605
r.d. 23 feb. 1882, n. 653
r.d. 18 set. 1882, n. 1009
r.d. 25 nov. 1883, n. 1703
r.d. 2 ago. 1912, n. 925
r.d. 13 apr. 1913, n. 430
d.lgt. 23 set. 1915, n. 1935
r.d. 20 ago. 1923, n. 1954
r.d. 2 dic. 1923, n. 3008
r.d. 4 set. 1924, n. 1740
r.d. 7 dic. 1924, n. 2154
r.d. 15 nov. 1925, n. 2469
r.d. 13 dic. 1925, n. 2387
r.d. 18 feb. 1926, n. 377
r.d. 13 ago. 1926, n. 1488
r.d. 21 giu. 1934, n. 1113
r.d. 9 dic. 1935, n. 2386
r.d. 3 apr. 1937, n. 735