A Unioncamere una riflessione a tutto tondo sul senso del lavoro oggi
Cosa si cerca nel lavoro oggi? Sicuramente solidità economica, un giusto equilibrio tra vita e lavoro, la condivisione dei valori dell’azienda, la sicurezza. Questa una delle tante tematiche inerenti il mondo dell'occupazione affrontate oggi a Roma nel corso dell’incontro “Il senso del lavoro oggi”, organizzato da Unioncamere e Fondazione per la sussidiarietà. L’evento, al quale hanno partecipato il presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, e il presidente del CNEL, Renato Brunetta, è stato aperto dal presidente di Unioncamere, Andrea Prete e chiuso dal presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri: Giorgio De Rita, segretario generale del Censis; Tiziano Treu, professore emerito alla Università Cattolica di Milano; Luca Antonini, giudice della Corte costituzionale; Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere.
“Un indicatore delle grandi trasformazioni del mondo del lavoro in Italia proviene dal Sistema Informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal”, ha ricordato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, nel corso dell’incontro. “Mi riferisco al crescente mismatch tra domanda e offerta di lavoro, che, nella sua attuale dimensione, è un fenomeno preoccupante. Già prima del Covid la difficoltà per le imprese di reperire nel mercato del lavoro le figure professionali ricercate riguardava poco di più di un quarto delle possibili assunzioni. Ma questo fenomeno è cresciuto in maniera dirompente a partire dalla fase di ripresa del post pandemia arrivando a interessare oggi circa la metà dei profili lavorativi richiesti”.
“Negli ultimi 15 anni, il mondo del lavoro ha subito molti cambiamenti”, ha sottolineato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli. “L’occupazione è cresciuta molto meno che nel resto della Ue (+0,9% tra il 2007 e il 2022 a fronte del +7,3%), tanto che il tasso di occupazione attuale supera di poco il 60% a fronte di una media Ue di circa il 70%. Ad aumentare è stata soprattutto l’occupazione femminile (+7,5% nel periodo), quella dei laureati (+5,2%) e degli stranieri (+1,6%) mentre per i giovani il dato è fortemente negativo (-26,2%). In questo scenario – ha poi affermato Tripoli – ci sono diversi elementi che stanno modificando il senso del lavoro, soprattutto tra i giovani. Tra questi, la volontà di raggiungere un migliore equilibrio tra vita privata e impegno professionale. Per questo tante imprese stanno cambiando le proprie policy nei riguardi del personale, agevolando modelli organizzativi più flessibili e favorendo la crescita professionale dei propri dipendenti”.
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