Era il 1884 quando Terni entrò nella storia della siderurgia per ospitare il più grande complesso industriale dell'Italia unita, denominato “Società degli Alti Forni, Fonderie ed Acciaierie di Terni” fondato dall’imprenditore veneto Vincenzo Stefano Breda. L’impianto dotato di tecnologie avanzate era destinato alla produzione di acciaio di alta qualità per la fabbricazione di piastre di corazzatura per navi da guerra, proiettili perforanti ed elementi fucinati per cannoni. Nel 1886 si accesero per la prima volta i forni dell’Acciaieria: 5 forni Martin Siemens installati per la produzione di acciai speciali. Il 14 maggio, alla presenza del principe Tomaso di Savoia, si avviò la produzione di acciaio. L’anno successivo entrò in funzione l’impianto di fucinatura dotato del maglio da 108 tonnellate, la macchina per la forgiatura più grande e unica al mondo. Negli anni ‘20 la società divenne un complesso polisettoriale integrato elettrico-sidergurgico-chimico, realizzato attraverso l’acquisizione di stabilimenti chimici e centrali idroelettriche: l’azienda cambiò anche la propria denominazione in Terni Società per l’Industria e l’Elettricità. Dal 1948 ad oggi si è passati dalla produzione bellica agli acciai speciali per uso civile. A partire dagli anni ‘60, il complesso industriale, non più polisettoriale, attuò un programma di sviluppo di impianti e produzioni che lo porterà via via ad assumere una posizione di preminenza nel campo degli acciai di qualità, divenendo leader mondiale nella produzione di acciai inossidabili piani. Nel 1994 l’Azienda venne privatizzata: la tedesca Krupp, insieme a Falck, Agarini e Riva, ne diviene la proprietaria e, nel 2001, dopo essersi fusa con la Thyssen (Thyssenkrupp) assume la proprietà dell'intero pacchetto azionario. Oggi Acciai Speciali Terni SpA è parte della Business Area Materials Services della multinazionale tedesca Thyssenkrupp ed ha un nuovo approccio gestionale/organizzativo fondato su sicurezza, qualità e miglioramento continuo che sta portando il sito ternano ad esplorare nuovi e più vasti mercati.