Cerca

Lavoro, primo Report mismatch CNEL-Unioncamere

Operaio impiegata

Con il primo Report sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro in Italia si inaugura una collaborazione strategica tra CNEL e Unioncamere volta ad approfondire il tema del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro nel territorio nazionale.
L’ambizione del Report è favorire la più ampia diffusione e comprensione dei fabbisogni occupazionali, intercettando le tendenze del mercato del lavoro. La pubblicazione è volta a informare e stimolare le politiche pubbliche in tema di orientamento al lavoro e di formazione, nonché di promozione e valorizzazione di settori e aree produttive, mediante una illustrazione fondata su dati e analisi quantitative. Il Report si compone di due sezioni: la prima analizza i dati di breve periodo (contratti di lavoro programmati nei settori dell’industria e dei servizi nel primo semestre 2024 e 2025); la seconda fornisce previsioni a medio termine (fabbisogni occupazionali in tutti i settori economici, inclusi agricoltura e PA) per il quinquennio 2025–2029.

Primo semestre 2025: crescita trainata da micro e piccole imprese, frenata nei servizi ad alta conoscenza
A trainare l’occupazione è il settore dei servizi, che assorbe oltre il 72% delle entrate complessive previste (2,94 milioni di contratti). I comparti più tradizionali, turismo, alloggio, ristorazione e commercio registrano una forte crescita rispetto al primo semestre 2024, al contrario, una contrazione significativa risulta nei comparti più innovativi: ICT (-13,4% rispetto all’anno precedente) e servizi avanzati di supporto alle imprese (-8,8%). Le micro e piccole imprese si confermano motore della crescita occupazionale.

Professioni richieste e difficoltà di reperimento: l’Italia soffre la carenza di competenze specialistiche
La domanda di lavoro si sta spostando verso le professioni legate ai servizi, soprattutto a bassa o media qualificazione. Permane la richiesta di operai specializzati ma con una crescita più contenuta rispetto al 2024. Le imprese fanno fatica a reperire personale (nel 48% dei casi a livello nazionale), in particolare nei settori metalmeccanico ed elettronico (59,7%) e nei servizi informatici e delle telecomunicazioni (49,5%). Le maggiori criticità riguardano ruoli tecnico-scientifici altamente specializzati.


Previsioni 2025–2029: 3,28 milioni di lavoratori richiesti

Secondo le stime, nei prossimi cinque anni le imprese italiane e la Pubblica Amministrazione avranno necessità di assumere tra 3,3 e 3,7 milioni di persone di cui il 74% nei servizi. Il fabbisogno più elevato lo registrano i servizi alle persone (757-826mila) che da soli superano la richiesta dell’intero settore industriale in senso stretto. I servizi avanzati di supporto alle imprese superano il 10% della domanda di lavoro nel settore dei servizi, mentre quelli a più alta intensità di conoscenza (ICT) restano marginali (circa il 3%).

Istruzione e orientamento: leve strategiche per ridurre il mismatch
Almeno il 37% dei fabbisogni riguarderà laureati, soprattutto in ambito STEM e diplomati da istituti ad alta specializzazione tecnologica. Quasi la metà dei posti di lavoro stimati saranno occupati da diplomati degli istituti tecnico-professionali. “Con questo Rapporto, frutto della collaborazione tra CNEL e Unioncamere, si mette a disposizione del Paese – dichiara il presidente del CNEL Renato Brunetta – uno strumento strategico per affrontare in modo concreto il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro partendo dalla consapevolezza delle evoluzioni – positive o negative – delle dinamiche dei fabbisogni occupazionali. Per non restare indietro nella competizione globale, il nostro Paese deve incrementare gli investimenti nei servizi ad alta intensità di conoscenza. Serve una svolta strutturale, soprattutto sul fronte dell’istruzione e della formazione per accrescere competenze scientifiche e tecnologiche”.

“Questo report, realizzato insieme con il CNEL e basato sui dati Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, viene messo a disposizione – afferma Andrea Prete, presidente di Unioncamere – delle organizzazioni imprenditoriali, sindacali e del Terzo Settore, presenti nel CNEL. Il mismatching è un problema molto critico in questa fase per l’economia italiana e non solo per essa. La sua soluzione richiede, oltre alle migliori tecniche di incrocio tra domanda e offerta sul mercato del lavoro, una vasta
azione di orientamento dei percorsi di formazione, di valorizzazione dell’istruzione tecnica e di miglior diffusione delle occasioni di lavoro create
dalle imprese. Per questo il coinvolgimento delle forze sociali è fondamentale”.


“Il nostro mercato del lavoro – sottolinea la consigliera CNEL Marcella Mallensoffre di una cronica carenza di figure tecniche e specializzate; con il Report CNEL-Unioncamere sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro si incrociano informazioni statistiche e analisi di breve e lungo periodo, evidenziando i fabbisogni delle imprese in termini di competenze e livelli di istruzione, con implicazioni di policy rilevanti in questi ambiti. Il mismatch non è una fatalità: va affrontato con riforme coraggiose, visione strategica e investimenti nei talenti e la lettura integrata e orientata dei dati può fornire spunti di grande interesse tanto per i cittadini, lavoratori e studenti, quanto per i decisori politici e istituzionali”.

Per scaricare il Report integrale visita il sito del CNEL.

 

 

Aggiornato il