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Giorgio De Rita al Comitato esecutivo di Unioncamere

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“Sonnambuli” e “sciami dispersi”. Sono gli italiani (e l’Italia) secondo il 57° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese. A declinarne i contenuti, in un intervento al Comitato esecutivo di Unioncamere, ha provveduto Giorgio De Rita, segretario generale della Fondazione.

Il Censis, ha detto De Rita, nei decenni passati spesso accusato di eccessivo ottimismo e di una particolare attenzione per “il piccolo è bello”, ha redatto quest’anno un rapporto molto più cupo e dubbioso sul futuro. La società italiana sembra essere affetta oggi da una sorta di
“sonnambulismo”, cieca di fronte ai presagi, vede il rischio ma rimane indifferente. Dinamica demografica in rapidissima e negativa evoluzione, debito pubblico destinato a breve a toccare i 3mila miliardi di euro, riforme in ritardo, dipendenza energetica. I problemi strutturali, ha detto il segretario generale del Censis, sono sotto gli occhi di tutti, ma il dibattito è povero, estemporaneo.

Il nostro è stato una Paese di tanti sciami, nuclei di aggregazione spontanea basati su identità e orgoglio collettivo, prima ancora che individuale. Ora questi sciami si stanno disperdendo e questa dispersione rischia di compromettere la coesione sociale.

A questa visione non mancano, comunque, sottolineature positive. Il rovesciamento del senso del lavoro, soprattutto nei giovani, che sta cambiando in profondità il mercato del lavoro italiano; si è rimesso in modo il risparmio delle famiglie, anche se questo non concorrerà, se non indirettamente, ad abbattere il debito pubblico; l’unicità della nostra manifattura, un patrimonio che potrà avere ulteriori sviluppi.

La preoccupazione per il futuro al Censis c’è, ma c’è anche la consapevolezza che gli italiani hanno sempre avuto e avranno anche in futuro la capacità di “star dentro” il cambiamento.

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