Cooperativa di Consumo di Besano Soc. Coop. a r.l.

Sede
Informazioni storiche
Acquisto, distribuzione e vendita ai soci e a terzi di alimentari e altri generi di consumo.
Nel 1885, nella bassa Valceresio in provincia di Varese, alcuni contadini e operai di Besano, Cuasso e Porto Ceresio costituirono la Società Operaia di Mutuo soccorso. Nel 1902 il gruppo di Besano si staccò da quello degli altri paesi e assunse la denominazione di "Federazione Operaia - Unione e Forza Sezione di Besano" sotto la presidenza di Beniamino Caro. La guerra bloccò ogni attività, ma nel 1923 nel mese di marzo, 26 besanesi, di professione muratori, scalpellini e sarti, davanti al notaio Pompeo Giacchetti diedero nuovamente vita a una forma di cooperazione: nacque così la Società Anonima Cooperativa di Consumo di Besano. Il primo presidente fu Giuseppe Rinaldi. La Cooperativa di Consumo, affiliata alle Società di cooperative nazionali, svolse subito un ruolo importante per la popolazione. Finita la guerra le famiglie di questi piccoli paesi si trovarono ad affrontare una realtà economica molto povera. Il lavoro era nei campi, nei boschi, nelle cave, oppure si emigrava nel nord Europa o in America per esportare il mestiere di scalpellino e scultore di arte povera o funeraria. Lo spaccio alimentare nel centro del paese e poi il bar del Circolo in via Franzosi con annessa mescita del vino e gioco delle bocce, rappresentavano i centri vitali che la Cooperativa mise al servizio delle famiglie. Nello spaccio di via Marconi si trovava tutto il necessario per alimentarsi. Presso il circolo di via Franzosi si davano appuntamento, nel tardo pomeriggio, i boscaioli, i contadini, i muratori, gli scalpellini, che prima di tornare nelle proprie case, al rientro dalla giornata di lavoro, facevano una sosta breve per un bicchiere di vino e la condivisione di qualche racconto. Nel periodo fascista fino al termine della Seconda guerra mondiale ed ai primi anni ‘70, le attività della Cooperativa furono sempre concentrate al centro del paese. Poi iniziò il periodo dell'apertura al mondo del lavoro della Svizzera: con il frontalierato il paese aumentò sia nel numero di abitanti, sia nelle attività. Nacquero i supermercati, cambiarono modi e abitudini. Lo spaccio esaurì il proprio mandato e venne abbandonato; il Circolo, dopo varie peripezie, rischiò di essere venduto. Nel 1995 alcuni tra figli o nipoti dei fondatori si opposero all'alienazione. Erano in 19, rifondarono la Cooperativa di Consumo rinnovando gli scopi statutari in chiave più moderna. Nel giro di qualche anno, sotto la presidenza di Osvaldo Caro, i soci diventarono 95, si richiamarono i principi di solidarietà e di sussidiarietà rinnovando le attività per i soci, si mantenne ad un buon livello il Circolino di via Franzosi e si iniziò a pensare ad un progetto di ristrutturazione del patrimonio edilizio di via Marconi. Nel 2008, eletta presidente Paola Galvan, in un consiglio rinnovato, si compì il grande passo. Con un progetto globale redatto dallo studio tecnico di Fabrizio Mulas e l'assunzione di un finanziamento di € 300.000, si diede il via al recupero dello stabile di via Marconi ormai abbandonato, lavorando sulle architetture esistenti. Al posto del vecchio spaccio è sorta una moderna trattoria pizzeria al pianterreno, con al piano sopraelevato l'ufficio della società e appartamenti affittati ai soci. Gli immobili recuperati in parte rappresentano un patrimonio salvato.