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Azienda Agraria Scacciadiavoli di Pambuffetti Società Agricola S.S.

Logo Impresa assente
Forma Giuridica
Soc. semplice
Camera di Commercio
CCIAA Toscana Nord Ovest (LU PI MS)
Settore
Commercio
Sito web
https://www.cantinascacciadiavoli.it/
Email Impresa
info@scacciadiavoli.it

Sede

Indirizzo
Frazione Cantinone n. 31
Cap
6036
Comune
Montefalco
Provincia
Perugia

Informazioni storiche

Attività Storica
Vitivinicoltura, imbottigliamento e vendita vino
Indirizzo Sede Storica
Frazione Cantinone n. 31
Cap Sede Storica
6036
Comune Sede Storica
Montefalco
Provincia Sede Storica
Perugia
Data dichiarata avvio attività
1884
Descrizione Attività storica

Coltivazione uve e produzione di vino; cantina.

Profilo storico

La cantina Scacciadiavoli prende il nome da un esorcista che viveva ai confini della attuale proprietà e che utilizzava il vino del luogo per i suoi rituali. Ideata e fondata dal Principe Ugo Boncompagni Ludovisi come “stabilimento” del vino nel 1884, la cantina Scacciadiavoli era, già allora, un complesso enologico imponente e molto moderno. Nel 1954 Amilcare Pambuffetti, all’età di 71 anni, acquisì la tenuta di Scacciadiavoli, la stessa tenuta dove da ragazzo, intorno ai 14 anni, aveva lavorato come garzone. Alla sua morte nel 1977, i figli Alfio, Settimio e Mario portarono avanti l’attività del padre. Nel 2000 i fratelli Pambuffetti (Francesco, Carlo, e Amilcare), figli di Settimio, come da tradizione, presero in mano l’antica cantina. Da qualche anno anche la quarta generazione della famiglia Pambuffetti è entrata in attività: Amilcare, Iacopo, Liù, Romeo e Fiammetta. Ad oggi la cantina vanta 130 ettari di superficie, di cui 40 impiantati a vigneto, con una produzione di circa 250.000 bottiglie. I vigneti si trovano ad una altitudine media di 400 metri s.l.m., su terreni argillosi e mediamente profondi, molto indicati per una viticoltura di qualità incentrata su varietà tardive come il Sagrantino. I vigneti occupano vari versanti della collina arrivando a toccare i comuni di Montefalco, Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria.

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