La Dragaggi S.r.l.
Sede
Informazioni storiche
Trasporti fluviali di ortaggi e sabbia; dragaggi.
L’attività della famiglia Boscolo "Cucco" iniziò con Antonio nato a Sottomarina di Chioggia nel 1856. Svolgeva lavori fluviali con “burci” e “bateli” che trasportavano inizialmente ortaggi e successivamente rovinacci e sabbia. Il figlio Boscolo Eugenio seguì le orme paterne, intensificando le rotte fluviali lungo i principali fiumi del Veneto, trasportando sabbia, ghiaia e altre tipologie di materiale. Una delle rotte più frequenti era da Sottomarina a San Donà di Piave e Noventa di Piave, rinomato deposito e cava di ghiaia. Durante la Prima guerra mondiale, proprio lungo il Fiume Piave, gli venne requisito il burchio a difesa della foce del Piave, imbarcando una mitraglia installata direttamente nella prua. L’attività continuò anche con l’aiuto del figlio Eugenio. A lui, nel 1942, fu richiesto il burchio per il film “Le Baruffe Chiozzotte”: verniciato e trainato a Chioggia, fu ormeggiato a Vigo dove gli attori e le comparse a bordo scendevano per recitare una battuta riguardante il leone posto sulla colonna di Chioggia. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Eugenio e suo figlio Gino trasportarono con il burchio sabbia e ghiaia al Lido di Venezia e al Cavallino per la costruzione dei bunker, ospitando a bordo militari tedeschi che controllavano le operazioni. Alla fine della guerra Gino ampliò il campo d’azione andando a prendere sabbia sul Brenta/Adige in qualità di “sabionante”. Tale attività lo fece iscrivere alla Carovana dei Sabionanti di Sottomarina, una specie di Cooperativa della fine degli anni ‘40. Gino Boscolo "Cucco" fu il vero imprenditore della famiglia: a lui interessava guadagnare anche se ciò comportava sporcare il proprio burchio, diversamente dagli altri sabionanti. Gino infatti si ingegnò, negli anni ’50, con i primi dragaggi a Marghera per manutenere gli scarichi delle fabbriche/stabilimenti e la pulizia delle fognature a Chioggia nei canali e a Venezia sulle isole dove nessun altro sabionante voleva andare. Nel 1969 fondò la Coop. S. Martino con uno dei suoi nipoti, che considerava come un figlio, ed alcuni dei suoi parenti poveri fornendo i fondi per l’acquisto delle prime gabarre (imbarcazioni da carico in ferro). Iniziò così a dragare a Marghera su fondali più elevati presso le banchine Montedison e Vetrocoke di Porto Marghera. Da lì iniziò l’ascesa della Coop. S. Martino anche in attività complementari ai dragaggi, ovvero sistemazioni di argine di rii a Venezia, di banchine e posa cavi ENEL e telefonici SIP. Il progresso e il denaro però portarono a una scissione interna: per incompatibilità familiari Gino Cucco creò nel 1977 la Coop. La Dragaggi insieme a suo cugino e compare Giuseppe e ai suoi figli iniziando a svolgere lavorazioni di dragaggio in altre Regioni limitrofe al Veneto come l’Emilia-Romagna e le Marche. Un brutto incidente d’auto troncò la vita di Gino nel 1985. Fu il figlio Luciano, insieme ai figli del compare Giuseppe, Loris Luciano e Claudio a costruire la draga TSHD (Trailing Suction Hopper Dredger) GINO CUCCO al Cantiere di Viareggio, che è ancora oggi l’unica draga italiana. A partire dal 1993 l’impresa si era trasformata da Coop. La Dragaggi in Soc. La Dragaggi Srl. Con Luciano i lavori si estesero sulle coste italiane ampliandosi con l’acquisto di una ulteriore draga nel 2000, una Split Barge “GIUSEPPE CUCCO” e installando l’escavatore idraulico HITACHI EX 1100 (al tempo il più grande d’Italia). Oggi l’impresa prosegue in Italia con i figli di Luciano (classe 1951), Stefano e Gino, i figli di Luciano (classe 1953) Manuel e Alessandro, il figlio di Loris Marco: i loro genitori, pur in pensione, continuano ad essere sempre di supporto.