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Trattoria Cantù di Cantù Roberto e C. Snc

Logo Impresa assente
Forma Giuridica
S.n.c.
Camera di Commercio
CCIAA Como-Lecco
Settore
Commercio
Sito web
www.trattoriacantu.com
Email Impresa
info@trattoriacantu.com

Sede

Indirizzo
via Milano n. 97
Cap
23854
Comune
Olginate
Provincia
Lecco

Informazioni storiche

Attività Storica
Trattoria
Indirizzo Sede Storica
via Milano n. 97
Cap Sede Storica
23854
Comune Sede Storica
Olginate
Provincia Sede Storica
Lecco
Data dichiarata avvio attività
1886
Descrizione Attività storica

Trattoria

Profilo storico

Nel 1886 nell'allora comune di Capiate, oggi incorporato nel comune di Olginate, nella frazione Fornasette, nome derivato dalle fornaci di mattoni, il 20 maggio veniva data concessione per l‘avvio d'un esercizio di minuta vendita di vino a Giuseppe Cantù, figlio di Giulio che era cugino del più noto Cesare Cantù (scrittore e storico). In quegli anni l’attività prevalente era la vendita del pesce fritto nell'osteria, insieme al vino e ai prodotti tipici locali come salame crudo e cotto, caprini freschi, cetrioli e peperoni lombardi sottaceto. Nel gennaio del 1897, visto che i locali erano in affitto, Giovanbattista, subentrato nell'attività al fratello Giuseppe, decise di costruire cento metri più a sud sulla riva dell'Adda un'abitazione ad uso osteria e stalazzo. Nell'agosto di tale anno venne consegnato l’edificio dove tuttora risiede l'attività. Nel solaio è stata posta la pietra d'angolo, ancora visibile, con la data “8/8/1897”. A inizio Novecento la trattoria era frequentata nel fine settimana da milanesi o monzesi che arrivavano con il treno nella stazione di Airuno, a circa un chilometro: era il luogo più vicino al fiume Adda. Nei giorni feriali, invece, molti dei clienti erano cavallanti che con i carretti trasportavano le merci sulla ex strada statale n. 36 tra Lecco e Milano e facevano foraggiare i cavalli, mentre bevevano vino con un po‘ di salame e si riposavano. Nel 1926, morto Giovanbattista, gli subentra Edoardo, uomo dal carattere forte, orgoglioso alpino, eroe della Guerra di Libia e Cavaliere di Vittorio Veneto, che univa al lavoro nella trattoria, in verità svolto soprattutto dalle donne della famiglia, quello della pesca nei mesi caldi usando le caratteristiche barche. La moglie, Maria, era addetta alla cucina ma soprattutto alla pulitura e friggitura del pesce, cotto allora nei pentoloni d'olio scaldati con fascine di piccolo legname per raggiungere alte temperature. Non essendoci frigoriferi il pesce veniva tenuto vivo nelle botti bucate, immerse nel fiume, prelevato e pulito al bisogno: anguille, tinche, persici, lucci e alborelle. Anche tutto il tovagliato veniva lavato dalle donne in ginocchio nel fiume con il sapone fatto in casa con la lisciva e la cenere del camino sempre acceso per un paiolo di polenta. Tutti i sette figli contribuirono al lavoro nella trattoria, fino alla maggiore età. La seconda guerra mondiale fu un periodo difficile per l'attività:  per la scarsità del cibo, per la carenza di clientela , per la partenza dei figli maschi al fronte, per la perdita dell’unica figlia femmina annegata durante una gita in barca. Nel dopoguerra, invece, l'automobile portò nuovamente in auge la trattoria grazie al passaggio sulla statale attigua e come punto di sosta durante le gite al lago di Lecco. Anche i collaudatori dell'allora famosa Gilera di Arcore, o quelli della Moto Guzzi di Mandello, si fermavano spesso durante le loro prove. Negli anni Sessanta furono apportati ampliamenti alla struttura originaria con una cucina esterna più grande e maggiori posti a sedere nella sala. Il lavoro in trattoria veniva svolto con la partecipazione di Luigi, figlio di Edoardo, in cucina e di sua moglie Chiara Crippa, in sala. Nel 1968 Edoardo ricevette la medaglia d'oro al commercio per i suoi 40 anni di attività che tenne intestata a lui fino al febbraio 1982, quando la cedette ai nipoti Roberto e Patrizia. Lo stesso Roberto è stato premiato nel 2007 per i suoi 25 anni di attività. Ora collaborano all’attività Elena, la moglie di Roberto, Rina e Stefano in cucina, mentre le figlie sono studentesse all’istituto alberghiero. Il locale è stato anche riconosciuto come bottega storica dalla Regione Lombardia.

Immagini

La Trattoria vista dal fiume Adda