Piccolroaz Giuseppe

Sede
Informazioni storiche
Lavorazione di ferro battuto e costruzione di utensili in ferro; duplicazione chiavi, riparazione e manutenzione serrature.
Nel 1768 Matteo Piccolroaz avviava la sua bottega di fabbro. Dopo di lui l'attività venne proseguita dal figlio Enrico e poi, ormai sul finire dell'Ottocento, da Augusto. Originaria della Val Badia, la famiglia Piccolroaz si era trasferita a Rovereto proponendosi come valenti artigiani del ferro in un'officina nel centro della cittadina: la Valbusa Grande. Nei primi anni del Novecento l'attività venne trasferita in via Paganini n. 35, dove sarebbe rimasta fino agli anni Sessanta. Intanto, sotto la gestione di Luigi (detto "Gino") Piccolroaz, l'officina si era trasformata in una "bottega scuola" da dove uscivano lavori in ferro battuto molto apprezzati dal pubblico e dagli intenditori. Non a caso la ditta ricevette alcuni riconoscimenti dalla Camera di commercio di Trento sia per la continuità nel lavoro sia per la pregevole fattura delle realizzazioni. Nel 1963 l'attività venne ereditata dal figlio di Gino, Carlo, e progressivamente venne abbandonata la lavorazione del ferro battuto, fino a quel momento utilizzato per la realizzazione di ringhiere e lampadari, come anche di oggetti decorativi quali cornici, portavasi, candelabri, attizzatoi, paraventi per i camini e chiavi. Alla base della decisione la forte concorrenza proveniente dal mercato industrializzato che proponeva manufatti di minor pregio, ma con prezzi più contenuti. Nel 1994 la ditta individuale è passata in mano al figlio di Carlo Piccolroaz, Giuseppe, che ha proseguito nell'attività di duplicazione chiavi e di riparazione di serrature nel nuovo negozio di via San Giovanni Bosco n. 3, sempre a Rovereto.