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Domenico Falconi Srl

Logo Impresa assente
Forma Giuridica
S.r.l.
Camera di Commercio
CCIAA Riviere di Liguria (IM-SP-SV)
Settore
Industria
Sito web
https://www.domenicofalconi.it/
Email Impresa
info@domenicofalconi.it

Sede

Indirizzo
via del Carnine n. 7
Cap
19121
Comune
La Spezia
Provincia
La Spezia

Informazioni storiche

Attività Storica
Escavazione marmo e altre pietre
Provincia Sede Storica
Non specificata
Data dichiarata avvio attività
1832
Descrizione Attività storica

Estrazione di pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia.

Profilo storico

Domenico Falconi, detto il Moeto, nacque nel 1791, avviò la sua attività come comandante di navi mercantili: nel 1823 si ha notizia di scorta militare per un convoglio di tre navi trasportanti marmi destinati alla corte di Francia tra le quali vi era la goletta “La Clementina”, comandata dal cap. Domenico Falconi. Il primo atto certo dell’attività di Domenico Falconi come cavatore di marmo è datato 8 ottobre 1832: si tratta del contratto con cui Domenico Falconi fu Agostino, negoziante,  prende in affitto da Michele Sturlese una terra boschiva sull’isola Palmaria nella località detta Zigorella, per eseguire “scavazioni” di marmi di qualunque specie. Domenico, pochi anni dopo, coltivava un’altra cava sull’altro versante della Palmaria, di fronte al paese di Portovenere, nella località oggi detta “Carlo Alberto”. Il 4 agosto 1837 la cava in questione ebbe l’onore di essere visitata dal re di Sardegna, Carlo Alberto. Nel 1838 Domenico coltivava almeno cinque cave, due sulla Palmaria e tre sulla Castellana (due in affitto dal Comune e una di proprietà); in una o più impiegò come capo cava un cavatore di Bedizzano (nei pressi di Carrara) di nome Pietro Biggi, cui diede in moglie una delle proprie figlie, di nome Gaetana. Domenico Falconi ebbe un’altra figlia femmina e due maschi, Agostino e Giuseppe. Giuseppe Falconi affiancò il padre nell’attività ma entrambi morirono a breve distanza. Giuseppe ebbe sei figli e tra loro Domenico e Costantino iniziarono presto a lavorare nell’azienda di famiglia. Dopo aver riunito nelle proprie mani la proprietà dell’intera azienda, i due fratelli nel 1886 prendono come socio in tutte le cave della Castellana il cugino Zeffiro Biggi (figlio di Pietro Biggi e Gaetana Falconi), con una quota inizialmente di un sesto, poi di un quinto. La compagine sociale formata da Domenico Falconi, Costantino Falconi e Zeffiro Biggi (tutti nipoti del primo Domenico Falconi) e successivamente dai rispettivi eredi, rimarrà stabile per circa cinquant’anni. Negli anni successivi l’attività comune si estese nel 1887 alla cava di breccia di Coregna, e dal 1905 alla cava di portoro sull’isola del Tino, nella quale la proprietà era condivisa con le famiglie Faggioni e Ragghianti, mentre la coltivazione rimase appannaggio dei tre soci. Il 31 gennaio 1934 Giuseppe Falconi (figlio di Domenico), Mario e Lina Falconi (figli di Costantino), Cesare e Florido Biggi (figli di Zeffiro), regolarizzando una precedente società di fatto, costituiscono una società in nome collettivo sotto la ragione sociale “Società Domenico Falconi (cava Castellana) di Giuseppe, Mario, Lina Falconi e Fratelli Biggi”, iscritta al n. 399 del registro società presso il Tribunale della Spezia. Questa società, trasformata in società a responsabilità limitata, è l’attuale Domenico Falconi s.r.l., iscritta al Registro delle Imprese della Spezia al n° 00108880113 e tuttora in attività. Quanto alla compagine sociale, l’ultima modifica risale al 1937, quando Giuseppe Falconi, travolto dal dissesto della Banca Falconi Castagnola, cedette la propria partecipazione a Mario e Lina Falconi e a Cesare e Florido Biggi. Tutti gli attuali soci sono discendenti diretti di Cesare Biggi, di Florido Biggi e di Lina Falconi, sposata Vatteroni (Mario Falconi morì, nel 1960, senza moglie né figli), e quindi tutti discendenti diretti del fondatore Domenico Falconi, nato il 26 gennaio 1791 e morto il 22 gennaio 1863.

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