Intorno al 1910, dopo qualche anno di apprendistato come garzone, Francesco Campitelli, nonno dell'attuale titolare, aprì una piccola bottega di fabbro. Date le condizioni economiche alquanto scarse, nella bottega si utilizzò la legna per il fuoco utile alla lavorazione del ferro. In seguito, visti i primi guadagni, si realizzò una vera e propria fucina a carbone. L'attività passò poi al figlio di Francesco, Pietrangelo che a sua volta nel 1990 la passò al figlio Salvatore, oggi titolare.