Baglietto Spa

Sede
Informazioni storiche
Cantieristica navale. Costruttore di imbarcazioni civili e militari.
Il cantiere Baglietto vanta una lunga storia iniziata nel 1854 a Varazze, dove Pietro Baglietto avvia l’attività costruendo piccoli scafi di gozzi e canotti nel giardino della propria casa. Dopo poco comincia costruire imbarcazioni da diporto: nel 1888 realizza un’imbarcazione per Papa Leone XIII. A inizio Novecento Pietro Baglietto vara i suoi primi motoscafi e, nel 1906, ottiene uno dei suoi più importanti primati: il varo di Giuseppina, il più grande yacht da crociera con "motore ad esplosione" mai costruito in Italia (22,6 metri di lunghezza). Dello stesso periodo è un altro primato: la costruzione del primo prototipo di aliscafo al mondo. Alla morte di Pietro, i figli Bernardo e Giovanni Battista iniziano a collaborare con il governo italiano producendo dirigibili e idrovolanti per l’Aeronautica Militare. Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Baglietto mette a punto per la Marina Italiana un progetto di unità motosilurante. Con i MAS – Motoscafo Anti Sommergibile – si inaugura una nuova generazione di imbarcazioni militari dalle caratteristiche di elevata robustezza, ottima manovrabilità ed eccellente tenuta di mare. Nel 1938 la versione sportiva del MAS si aggiudica il record mondiale di velocità in varie categorie: Il successo riscosso tra le due guerre nelle competizioni nautiche rende il cantiere famoso in tutto il mondo. Baglietto riceve ordini per realizzare imbarcazioni per il re Vittorio Emanuele III e Gabriele D’Annunzio (nel 1932 diventa proprietario del suo Baglietto di 12 metri, battezzato Alcyone). La lunga collaborazione con la Regia Marina prima, con la Marina Militare Italiana poi e con i corpi, come Guardia di Finanza e Capitanerie di Porto, impongono capitolati estremamente complessi. Nel periodo postbellico, anche grazie all'ampliamento del cantiere, la produzione Baglietto è pronta a creare imbarcazioni a motore su larga scala. Il marchio del Gabbiano lancia tra il 1958 e il 1962 la serie in legno dedicata alle isole mediterranee: Elba (11,5m), Ischia (16m), Capri (14m), Minorca (20m), Maiorca (22m), le cui carene derivano dai leggendari MAS. L'avvento del compensato marino, che sostituisce le tavole di fasciame con grandi tavole monolitiche, facili da tagliare, leggere e robuste, consente di applicare nuove tecniche di costruzione, soprattutto per quanto riguarda gli interni. L’Ischia, con le sue prestazioni elevate e le proporzioni perfette, diventa popolarissima. I numeri della produzione lo confermano: 84 unità costruite in nove anni. Nel 1962 lo stile Baglietto conquista un altro illustre armatore: viene realizzato per Giovanni Agnelli il 27,5 metri GA 30, disegnato da Paolo Caliari. Negli anni ’50 e ’60 i Cantieri riprendono il filo di una tradizione agonistica ricca di vittorie. Alla fine degli anni ‘70 la famiglia Baglietto decide di ritirarsi; nel 1978 muore Vittorio Baglietto. Gli anni ‘80 raccontano l’era dell’alluminio: la familiarità con questo materiale della famiglia Rodriquez, leader mondiale nella produzione di aliscafi e nuovo proprietario del cantiere dal 1983, apre la strada per una nuova sfida. L’impiego dell’alluminio, che consente il ritorno a linee morbide e arrotondate, caratterizzerà l’intera produzione per tutti gli anni a venire. Da segnalare, inoltre, l’introduzione di innovative soluzioni tecnologiche, quali la propulsione a idrogetto, che consente di raggiungere performance straordinarie. Pioniere delle costruzioni in alluminio, Baglietto stabilisce un nuovo inizio nel settore navale anche negli anni Ottanta, dedicandosi alla costruzioni di yacht di grandi dimensioni. Gli anni ‘90 sono un'epoca di grandi esplorazioni stilistiche, sotto la guida dell’imprenditore Giampiero Moretti, che nel 1983 rileva il cantiere. Nel 1999, con l'acquisizione dei cantieri Ferrari di La Spezia, la capacità produttiva del marchio subisce un nuovo impulso, permettendo la creazione di modelli che sono diventati veri e propri punti di riferimento per il settore. Nel 2004 Tommaso Spadolini progetta due unità molto originali: una delle quali è RC, di 41 m di proprietà dello stilista Roberto Cavalli e Nina J, l’evoluzione allungata a 42 metri, vincitore nel 2005 del premio Compasso d’Oro. Nello stesso anno Baglietto cambia nuovamente proprietà, con l’acquisizione da parte di Camuzzi Group. Sempre pilotati con stile inconfondibile da Francesco Paszkowski si consolida l’accoppiata con Baglietto che preclude alla contemporaneità e a nuovi progetti di rilancio del marchio del Gabbiano ad opera del Gruppo Gavio, dal 2012 nuovo proprietario.