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Airi: con 4 miliardi l’anno, la ricerca diventa innovazione da esportare

innovazione

                  132 scenari tecnologici individuati, utili per 700mila imprese italiane

Si è tenuta oggi, presso Unioncamere, la presentazione dell’XI edizione del Rapporto “Le Innovazioni del Prossimo Futuro”, studio di analisi e previsione tecnologica realizzato da Airi, unico nel suo genere a livello nazionale. Il Rapporto rappresenta un contributo collettivo alla definizione di una cultura industriale orientata all’innovazione e alla competitività del sistema Italia. Come nelle edizioni precedenti, Airi porta questo studio all’attenzione delle istituzioni come contributo tecnico per la definizione di politiche di sviluppo industriale e tecnologico coerenti con la transizione digitale e sostenibile, in un contesto geopolitico e socioeconomico in continua evoluzione.

Il Rapporto offre una mappa aggiornata, elaborata da 270 esperti, di 132 scenari tecnologici ad alto impatto socioeconomico, i quali contribuiranno nel breve e medio periodo all’innovazione in 10 settori strategici: Ambiente, Costruzioni, Chimica e Materiali, Energia e Decarbonizzazione, Farmaceutica, Meccatronica, Microelettronica e Semiconduttori, Tecnologie Digitali, Trasporti e Mobilità, Spazio. Uno strumento tecnico di analisi che fotografa la ricerca industriale nazionale, da sempre caratterizzata da una forte vocazione all’export tecnologico.

Lo studio mostra come le scelte compiute oggi influenzeranno la posizione dell’Italia nelle catene del valore globali dei prossimi anni. Emerge anche la necessità di una strategia di investimento nazionale di medio-lungo periodo: gli esperti coinvolti stimano in oltre 4 miliardi di euro all’anno i fondi necessari per trasformare la ricerca industriale in prodotti innovativi da portare nei mercati nazionali e globali.

Oggi più che mai la tecnologia rappresenta il fulcro della competitività del sistema Paese e incide in misura crescente sulle traiettorie di crescita, innovazione e autonomia strategica. Sono oltre 700.000 le imprese nazionali sulle quali Airi stima che le tecnologie individuate possano avere un impatto diretto nel breve medio-termine in termini di produttività e competitività.

Lo studio è inoltre arricchito da un approfondimento dei dati relativi ai brevetti prodotti dalla ricerca e dalle imprese italiane, con particolare riferimento ai dieci settori considerati, curato da Unioncamere e Dintec.

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