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Imprese femminili: 1,3 milioni di storie di donne, lavoro, limiti e potenzialità

imprenditoria femminile

                                Report sull’universo femminile del fare impresa

Fanno le imprenditrici per scelta e non per ripiego, sono più istruite, preferiscono lavorare con altre donne e sono attente al benessere dei propri collaboratori. Ma di limiti ne hanno tanti: son o meno produttive, più piccole di dimensione, e utilizzano molto il capitale familiare per l’avvio, cosa che limita la propensione ad investire e innovare. Se però puntano sul capitale finanziario (utilizzando incentivi e credito bancario all’avvio), il loro livello di produttività cresce del +33% e raggiunge il +40% se a questo si aggiunge anche la formazione.

Sono alcune delle caratteristiche delle aziende guidate da donne messe in luce nel rapporto realizzato da Unioncamere con il supporto del Centro studi Tagliacarne e Sicamera. L’analisi è parte del Piano Nazionale dell’Imprenditoria Femminile, gestito da Invitalia in collaborazione con Unioncamere, per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e finanziato dai fondi europei del Next Generation EU. Il report viene presentato nel corso della Tappa di Roma del Giro d’Italia delle donne che fanno impresa.

E’ una imprenditoria matura, istruita, motivata, con una leadership consapevole quella espressa dalle donne in Italia”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “Una impresa diffusa, che alimenta anche le economie dei territori più fragili e soggetti a spopolamento, e quindi una risorsa preziosa che va accompagnata e seguita perché continui a rafforzarsi. Le imprenditrici sono anche molto attente alle opportunità offerte dagli incentivi del sistema pubblico ma, al tempo stesso, chiedono maggiore semplificazione nell’accesso agli stessi. In tal senso, continua ad essere fondamentale la presenza di strumenti e strutture di accompagnamento oltre che di fondi”.

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