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PMI: Unioncamere, istituire centri per la finanza d'impresa

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La sfida della finanza è fondamentale per le Pmi e per questo si potrebbero istituire, presso le Camere di commercio, Centri camerali per la finanza d’impresa in grado di agevolare l’accesso ai mercati finanziari e ai canali di finanziamento alternativi. Lo propone Unioncamere, intervenuta in audizione presso la commissione Industria del Senato dove è in discussione il Disegno di legge annuale sulle Pmi che l’associazione che rappresenta le Camere di commercio italiane giudica positivamente.
“L’avvio sperimentale di Centri camerali per la finanza d’impresa – ha spiegato Tiziana Pompei, vicesegretario generale di Unioncamere, nel corso dell’audizione – è utile per supportare le imprese, in particolare le Pmi e le startup, nell’accesso ai mercati finanziari e ai canali di finanziamento alternativi, dal venture capital al crowdfunding, che ancora oggi risultano poco conosciuti o scarsamente utilizzati”. Si tratterebbe di costruire un ‘ponte’ fra il sistema imprenditoriale e quello finanziario, “offrendo servizi di orientamento, affiancamento e formazione in modo capillare e vicino ai territori”.

Sempre in tema di Pmi, per Unioncamere, occorre estendere la competenza dei Conservatori camerali in materia di cancellazioni d’ufficio di chi non rispetta l’obbligo di deposito del bilancio per molti anni, anche per eliminare dal Registro i soggetti che rappresentano un potenziale rischio per la trasparenza e la legalità economica per prevenire frodi, utilizzi illeciti e pratiche opache. Sulle reti d’impresa, infine, bisogna rendere più flessibile l’ingresso e l’uscita delle imprese nella rete, evitando adempimenti burocratici troppo onerosi che ostacolano la reazione alle dinamiche del mercato e rendere più celeri le procedure per la partecipazione delle reti a bandi e appalti pubblici.

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