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Tripoli: “la cultura è un asset fondamentale del soft power dell’Italia”

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Per la prima volta con l’Atlante è stata effettuata una mappatura delle imprese culturali e creative in senso stretto in tutti i Comuni italiani. Un lavoro capillare e dettagliato che restituisce la fotografia territoriale al massimo dettaglio di un segmento importante della nostra economia. Queste aziende contribuiscono a creare oltre il 3% del valore aggiunto italiano, danno occupazione a più di 830mila persone e lo scorso anno hanno espresso una domanda di lavoro di quasi 280mila contratti a tempo determinato e indeterminato, pari a più del 5% della opportunità offerte delle imprese di industria e servizi. Ma considerando l’indotto ad esse collegato e l’effetto moltiplicatore che esse hanno sul resto dell’economia, arrivano a rappresentare quasi il 16% del valore aggiunto italiano”, ha sottolineato il segretario generale di UnioncamereGiuseppe Tripoli, alla presentazione dell’Atlante delle imprese culturali e creative in Italia.

Il valore della cultura per il nostro Paese, però, non è rappresentato solo dal patrimonio storico artistico o dalle nostre imprese. Risiede anche nel fatto che è una componente fondamentale del volto dell’Italia nel mondo.

 La cultura fa parte di quello che chiamo il ‘soft power’ dell’Italia, che indica la capacità di attrazione e l’interesse che il nostro Paese suscita nel mondo. Il soft power alimenta il successo delle eccellenze italiane, il sogno dei turisti di raggiungere il nostro Paese o il desiderio di acquistare un prodotto ‘made in Italy’. E questo è un patrimonio che dobbiamo saper curare e accrescere”. 

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