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Lavoro, le imprese reggiane chiedono competenze green e digitali

Non solo conoscenze, ma anche competenze trasversali, “green” e digitali. Oltre al titolo di studio è proprio questo che richiedono le imprese della provincia di Reggio Emilia al candidato all’assunzione. 

Il dato emerge con chiarezza dall’analisi dell’ Ufficio Studi della Camera di commercio dei risultati dell’indagine Excelsior sui fabbisogni occupazioni e formativi delle imprese, realizzata da Unioncamere-Anpal con la collaborazione delle Camere di Commercio. 

Le competenze che deve possedere chi si affaccia al mondo del lavoro risultano essere un mix fra le conoscenze acquisite attraverso il percorso scolastico e lesoft skill, ovvero le caratteristiche peculiari dell’individuo (capacità comunicativa, di lavorare in gruppo, problem solving, ecc.) spendibili in qualsiasi contesto lavorativo in quanto trasversali. 

Gli imprenditori reggiani ritengono necessario, nel 94,8% dei casi, sapersi adattare a contesti lavorativi mutevoli, essere aperti alle novità, possedere quindi flessibilità e adattamento. 

Al secondo posto, richiesto per l’81,5% delle entrate previste (valore in crescita di quasi cinque punti percentuali rispetto al 2017), la capacità di lavorare in autonomia, svolgendo le attività assegnate facendo ricorso alle proprie capacità personali; in flessione la richiesta degli imprenditori del saper lavorare in gruppo che, nel 2018 in provincia di Reggio Emilia, scende al 78,8% dall’85,9% dell’anno precedente. La capacità di risolvere i problemi è richiesto nel 77,5% dei casi (era il 70,9% nel 2017). 

La crescente sensibilità “green” delle imprese reggiane, così come avviene sia a livello regionale che nazionale, ha portato ad incrementare la quota di nuovi ingressi in possesso di tale competenza. In provincia di Reggio Emilia la richiesta di figure per le quali è stata indicata come necessaria l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale è passata dal 71,4% del 2017 al 77,8%, oltre sei punti percentuali in più.

Alle precedenti competenze, si uniscono le cosiddette e-skill: la capacità di utilizzare linguaggi e metodi informatici e matematici, il possesso di competenze digitali, la capacità di gestire applicazioni di robotica, di processi propri dell’industria “4.0”, IoT e big data. 

Il possesso di competenze digitali viene richiesto al 55,3% delle figure professionali in entrata (era il 54,3% nel 2017); la capacità di applicare tecnologie “4.0” per innovare processi, inoltre, viene considerata dalle imprese reggiane un requisito essenziale nel 37,4% delle ricerche di personale, cinque punti percentuali in più rispetto al 2017: la percentuale supera l’80% nel caso di nuovi ingressi di ingegneri, di tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni e di specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali.

Fonte: www.ilrestodelcarlino.it

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