Gioielleria Rossano di Saccone Alfonsina e C. Sas

Sede
Informazioni storiche
Gioielleria, oreficeria, argenteria, orologeria, articoli da regalo.
Il napoletano Giovanni Rossano aveva acquisito una notevole esperienza nella lavorazione di preziosi quando, all'età di quarant'anni nel 1881, si trasferì ad Avellino per dedicarsi al commercio di gioielli. Suoi erano gli intarsi in tartaruga sulla culla che la città di Napoli aveva donato nel 1870 al neonato Vittorio Emanuele. Nel suo primo negozio, situato a pochi metri dalla sede attuale in corso Vittorio Emanuele II, Giovanni vendeva principalmente le creazioni del laboratorio annesso in cui lo affiancò molto presto il figlio Alberto. Il trasferimento nella nuova sede di proprietà avvenne nel 1909, negli stessi anni in cui Alberto subentrava al padre nella conduzione dell'impresa. L'attività del laboratorio proseguì, offrendo le proprie lavorazioni in oro, argento, tartaruga e corallo alla clientela privata e alla committenza di enti pubblici e religiosi. Nel corso del bombardamento di Avellino nel settembre del 1943 il negozio fu distrutto e l'impresa fu trasferita in una sede poco distante dove rimase fino al 1953. In quegli anni Alessandro, fratello di Alberto di ritorno da New York dove era emigrato e aveva maturato esperienza nel prestigioso laboratorio orafo di Tiffany, offrì il proprio contributo all'attività di famiglia. Con gli anni cinquanta si insediò alla guida dell'impresa il figlio di Alberto, Guido, coadiuvato dalla moglie Alfonsina Saccone. Da questo momento in poi l'attività principale fu quella di vendita, limitando l'attività del laboratorio a piccoli interventi di riparazione per la clientela. Dopo la morte di Guido la Gioielleria Rossano è stata ereditata da Alfonsina e dai suoi quattro figli, tra i quali Rossana ha assunto in prima persona la conduzione del negozio.