Henraux Spa

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Informazioni storiche
Nel 1821, dopo un lungo periodo di abbandono delle attività estrattive e di lavorazione del marmo del monte Altissimo, Marco Borrini di Serravezza divenne proprietario di gran parte delle miniere della zona. Insieme al francese Jean Baptiste Henraux costituì una società per la riapertura e lo sfruttamento di quei giacimenti. Il socio transalpino, all'epoca "Soprintendente regio alla scelta ed acquisto di marmi bianchi e statuari di Carrara per i monumenti pubblici in Francia", aveva intuito il potenziale economico e qualitativo dei marmi di Seravezza. Non a caso l'impresa fece registrare fin dai primi anni notevoli risultati tanto che, nel giro di un decennio, le cave aumentarono da 11 a 132 e i dipendenti passarono da poche decine a 250 circa. Nel 1843, in seguito alla scomparsa di Jean Baptiste Henraux, unico proprietario del monte Altissimo divenne il nipote Bernard Sancholle Henraux. Sotto la sua guida l'impresa incrementò le vendite all'estero mentre sul mercato nazionale assunse la leadership nel settore lapideo; posizione che consoliderà per tutta la seconda parte del secolo e nei primi decenni del Novecento. Dopo la seconda guerra mondiale l'azienda continuò a lavorare in Italia e all'estero. Nel 1962 realizzò il pavimento di marmi policromi per il sagrato della Basilica di San Pietro in Vaticano e, sempre nello stesso anno, terminò il suo intervento nella ricostruzione dell'Abbazia di Montecassino. Intanto, nel 1956, si era avviato il rapporto con lo scultore Henry Moore che rappresentò il primo incontro con le forme della ricerca plastica contemporanea e avrebbe segnato una svolta significativa nell'attività dell'impresa del comprensorio versiliese. Negli anni seguenti, infatti, il presidente della società, Erminio Cidonio, avviò diverse collaborazioni con grandi maestri e giovani artisti (tra i quali Jean Hans Harp e Isamu Noguchi), diede vita a "Marmo" rivista internazionale d'arte e, nel 1963, prese forma il progetto volto alla creazione di un Centro per la scultura contemporanea di Querceta. Nel tempo la società, oggi guidata da Paolo Carli, ha consolidato l'impostazione decisa negli anni Cinquanta ed è tra le prime nel mondo nell'escavazione e nella lavorazione del marmo.