Pazzini Stampatore Editore Srl

Sede
Informazioni storiche
Lavori editoriali di tipografia litografia-legatoria e di stampa in genere.
Nel 1886 Domenico Pazzini decideva di aprire una tipografia a Verucchio, piccolo centro romagnolo a un passo da Rimini. Inizialmente nella bottega artigiana si componeva a mano ma nel tempo venne acquistata una pedalina che riduceva di molto i tempi di lavoro. Dalla tipografia uscirono manifesti e registri per il Comune, santini e orazioni per la parrocchia e altro ancora, come ad esempio lo statuto della locale società di mutuo soccorso. Intorno agli anni ‘20 il figlio Eugenio iniziò ad aiutare il padre nella gestione dell'attività. Con la scomparsa di quest'ultimo, nel 1931, l'impresa restò al solo Eugenio che fece conoscere la stamperia anche fuori dall'ambiente di Verucchio. Con i combattimenti della Seconda guerra mondiale la tipografia fu distrutta da una bomba. Già con il primo dopoguerra, tuttavia, l'azienda di Eugenio Pazzini – divenuto sindaco – fu in grado di riprendere l'attività stampando su fogli di carta paglia una “breve storia di Verucchio” distribuita in omaggio ai “piadaioli” convenuti in paese per il primo “trebbo” del dopoguerra. Negli anni seguenti l'impresa conobbe un rapido sviluppo sostenuto anche attraverso dall'acquisto di nuove macchine per la stampa quali la platina Heidelberg e, nel 1970, la Linotype. La produzione iniziò a comprendere volantini, opuscoli, depliants, brossures di vario genere e, con l'arrivo della carta patinata, la ditta si specializzò nella stampa in quadricromia. Nel 1984, con la morte di Eugenio, l'impresa passò al figlio Pier Giorgio. Con lui l'azienda s'ingrandì ulteriormente puntando anche sull'editoria e negli anni fu necessario trasferire l'attività nella nuova e più ampia sede a Villa Verucchio. Nel 2001 l'impresa ha assunto la denominazione Pazzini Stampatore Editore Srl. Accanto a Pier Giorgio collaborano i figli Filippo ed Enrico e il genero Giacomo. Alla fine del 2006 all'interno dell'azienda è stato inaugurato il “Museo vivente delle arti grafiche” che ora fa parte dell'Associazione nazionale musei della stampa e della carta (AIMSC).