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Strategie di intervento del sistema camerale per il traffico attraverso il Brennero

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Il sistema delle Camere di commercio, su iniziativa delle Camere dell’Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto e con il supporto di Uniontrasporti, nel corso di un evento sul traffico transfrontaliero tenutosi ieri a Roma presso la sede di Unioncamere, ha presentato uno studio nel quale vengono illustrate le forti criticità collegate all’iniziativa unilaterale del Land tirolese e avanzate una serie di controproposte per una migliore gestione dei flussi di traffico sull'asse del Brennero.

L’iniziativa del sistema camerale del Nord Est nasce alla fine del 2018 per rispondere alle misure unilaterali del Tirolo, con l’obiettivo di costruire le basi per un confronto aperto in sede comunitaria affinché - per tutelare lo sviluppo economico dei nostri territori e la possibilità per le nostre imprese di competere ad armi pari - non ci si debba ritrovare periodicamente nella situazione di dover difendere il diritto di libera circolazione delle merci, messo in discussione da un altro Stato membro.

Il punto forte della proposta camerale è la creazione di una rete di alleanze su più livelli territoriali, in grado di fornire alla posizione delle Camere di commercio la massa critica necessaria per un produttiva interlocuzione con la Commissione europea.

Il Brennero è un canale oggi insostituibile per il flusso delle merci dall’Italia verso l’Europa. E viceversa”. E’ quanto ha sottolineato aprendo l'incontro il presidente di Unioncamere Carlo Sangalli, secondo il quale “questi provvedimenti, decisi unilateralmente, avranno, se non saranno rivisti, ricadute a dir poco preoccupanti per le nostre imprese e per le economie locali: nel breve termine con un rallentamento delle vendite italiane all’estero e nel lungo termine, addirittura, con la sostituzione dei nostri prodotti”. “Il sistema camerale italiano – ha evidenziato il presidente - è totalmente favorevole alla riduzione dell’inquinamento e, quindi, anche a formulare soluzioni diverse e modalità più sostenibili e avanzate. Ma la soluzione deve inquadrarsi in una strategia complessiva dei trasporti attraverso l’arco alpino, il più possibile condivisa. E queste decisioni - ha concluso - vanno assunte a livello adeguato che è quello europeo”.

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