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Negli ultimi 10 anni +25% per le attività che gestiscono le spiagge italiane

 

stabilimenti balneari

Più di mille le imprese nella riviera romagnola, ma il record della densità spetta a Camaiore: 30 imprese per ogni Km di linea costiera

E’ la riviera romagnola la “culla” delle imprese impegnate nelle attività di “gestione di stabilimenti balneari”: 1.063 su 7.173 complessivamente operanti alla data del 31 dicembre scorso (il 25% in più di 10 anni fa), come rivela l’indagine di Unioncamere-InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio.

La predominanza delle località romagnole emerge chiaramente dalla graduatoria dei comuni italiani con il maggior numero di realtà imprenditoriali del settore. Ai primi tre posti si trovano, infatti, tre comuni romagnoli: Ravenna (191), Rimini (155), Cervia (153). Se si aggiungono le 117 imprese di Riccione (quinta) e i 114 di Cesenatico (sesta) i cinque comuni romagnoli totalizzano 730 realtà imprenditoriali, il 68,7% di tutte le infrastrutture della riviera romagnola e il 10,2% del totale nazionale.

Subito a ridosso dell’Emilia-Romagna, l’Olimpo della balneazione vede sul podio due destinazioni ‘storiche’ per gli amanti del mare italiano: la Toscana, con 914 attività distribuite lungo 397 km di costa (2,3 imprese ogni km) e la Liguria, con 807 imprese a presidiare 330 km di litorale (2,4 ogni km). Alla Toscana, con Camaiore (91 imprese lungo 3 soli km di costa) spetta anche il record di densità massima di attività balneari (31 imprese per km), a fronte di una media nazionale (misurata sui 770 Comuni che si affacciano sui nostri mari) fissa sul rapporto uno a uno tra imprese e chilometri di litorale.

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