Cerca

Prete: autonomia più forte per ridurre le disuguaglianze

meetingrimini

Camere di commercio restino nazionali

 

La valorizzazione delle autonomie è un valore fondamentale per una concezione piena di democrazia”, ha sottolineato il presidente di UnioncamereAndrea Prete nel suo intervento al convegno “La Repubblica delle autonomie” organizzato nell’ambito del Meeting di Rimini. 

Secondo Prete, la realizzazione dell’autonomia differenziata può consentire di fare un passo in più in questa direzione, tenendo conto però di alcuni aspetti. “In primo luogo, che molte materie non possono che essere affrontate adeguatamente solo a livello nazionale: la lotta ai cambiamenti climatici, la sicurezza nazionale, le grandi infrastrutture, il tema dell’energia e degli approvvigionamenti energetici, la lotta alle epidemie e la tutela della salute, solo per stare su alcuni temi caldi di questi ultimi anni. Sarebbe un grave errore se si pensasse di decentrarli”. 

Riguardo alle Camere di commercio – ha aggiunto - la Corte costituzionale ha ribadito la necessità di omogeneità e uniformità nazionale per una serie di compiti attribuiti, uno su tutti il registro delle imprese. 

In secondo luogo, l’autonomia deve servire a ridurre le disuguaglianze e non far crescere i divari di tutti i generi, inclusi quelli territoriali.

Ricordo che in Italia non c’è solo un problema Nord-Sud, ma anche disuguaglianze di sviluppo all’interno delle stesse regioni,” ha concluso il presidente di Unioncamere, citando dati di una analisi del Centro studi Tagliacarne.

Il valore aggiunto della Lombardia è pari a 3,1 volte quello della Campania, con Pavia che ha un prodotto pro capite 2,3 volte inferiore a quello di Milano. L’indice dell’Emilia-Romagna è 3,6 volte quello dell’Abruzzo, con il valore aggiunto per abitante di Bologna che è 1,5 volte quello della confinante Ferrara. Analogamente in Veneto, dove l’indice si attesta ad 1,9 volte quello delle Marche, con Verona che mostra un valore aggiunto per persona pari a 1,4 volte quella di Rovigo. I territori e le imprese, insomma, seguono processi che a volte prescindono dai confini regionali e richiedono politiche di sviluppo molto articolate.

 Le autonomie – ha concluso – servono per rendere più semplice la vita di cittadini e imprese, per aumentare le opportunità ad essi destinate, per riempire di contenuto il senso di cittadinanza di ciascuno”. 

Aggiornato il