Greenwashing: le fragilità del sistema secondo la BCE

Lo scorso 11 giugno, la Banca centrale europea ha pubblicato lo studio “Diverse sfumature di verde”, un’analisi critica del quadro normativo europeo in materia di sostenibilità, con particolare attenzione all’efficacia delle norme nel contrastare il greenwashing. Pur riconoscendo i progressi compiuti con la Tassonomia UE, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), la BCE mette in luce importanti fragilità sistemiche. Tra le principali criticità segnalate vi è l’assenza di standard internazionali armonizzati per la definizione di investimenti sostenibili, che compromette la comparabilità e favorisce pratiche scorrette. La Tassonomia europea, ancora incompleta, genera incertezza tra le imprese e rallenta gli investimenti green. Inoltre, la CSRD, sebbene imponga l’adozione di piani di transizione verso la neutralità climatica, consente l’utilizzo di metodologie e scenari eterogenei, ostacolando la confrontabilità delle informazioni. Una delle principali preoccupazioni riguarda la disparità di obblighi tra imprese finanziarie e non finanziarie: mentre queste ultime devono rendicontare gli impatti lungo l’intera catena del valore (a monte e a valle), gli intermediari finanziari, come banche e società di investimento, sono tenuti a considerare solo la filiera a monte, limitandosi ai rischi legati ai propri partner operativi. Questo approccio a “doppia velocità” crea asimmetrie competitive e limita la trasparenza sul reale impatto ambientale del settore finanziario, che spesso si manifesta nei progetti finanziati, a valle. Inoltre, la BCE denuncia la debolezza del quadro sanzionatorio: mentre nel settore bancario esistono sanzioni armonizzate a livello UE, per le imprese la disciplina varia tra Stati membri, riducendo l’effetto deterrente con il pericolo di distorsioni. Secondo la BCE, il successo della strategia UE contro il greenwashing dipenderà da una maggiore coerenza normativa, da una supervisione efficace e da una semplificazione che non svuoti di significato gli strumenti oggi in campo per garantire l’affidabilità della finanza sostenibile.
diana.marcello@unioncamere-europa.eu
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