Guardare alle tecnologie strategiche dell'UE attraverso la lente dei brevetti: misurazione, impatto sulla produttività e interdipendenze tecnologiche

In Italia sono circa 5mila le imprese (società di capitali) con brevetti in tecnologie strategiche identificate dall’UE (STEP - Strategic Technologies European Platform), 35 ogni 10mila aziende, posizionando il nostro Paese al quarto posto nell’UE. Tra queste imprese, oltre 1300 hanno brevetti green Net-Zero per raggiungere la neutralità carbonica. Sono queste alcune delle evidenze del paper "Looking at EU strategic technologies through the lens of patents: measuring, impact on productivity, and technological interdependencies" realizzato da un gruppo di lavoro attivato dal Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne* e appena pubblicato nella collana di Luiss Research Center for European Analysis and Policy. Lo studio ha realizzato una mappatura delle imprese con brevetti STEP (Strategic Technologies European Platform), analizzato l'impatto di questi brevetti sulla produttività del lavoro, e messo in luce le interconnessioni esistenti tra le tecnologie strategiche.
*Marco Gentile, Alessio Bumbea, Debora Giannini, Annamaria Giuffrida, Lucrezia Macigno, Davide Mariz, Andrea Mazzitelli, Marco Pini, Paolo Righi, Alessandro Rinaldi, Francesco Salate Santone
La ricerca del Centro Studi Tagliacarne, presentata alla Commissione UE, offre un'analisi originale basata sui dati delle tecnologie strategiche dell'UE (EUST), e fornisce una prospettiva inedita sul panorama dell'innovazione europea, a confronto con Stati Uniti, Cina ed altre regioni del mondo. Lo scopo della ricerca è triplice: i) indagare l'innovazione delle imprese nelle tecnologie strategiche dell'UE (EUST) mappando i brevetti a queste collegati e isolando il sottogruppo relativo alle tecnologie Net-Zero (EUST NZ); ii) stimare l'effetto delle tecnologie strategiche sulla produttività del lavoro a livello di impresa; iii) esplorare le interdipendenze tra le tecnologie strategiche.
Lo studio dimostra l'impatto positivo dei brevetti in tecnologie strategiche sulla produttività del lavoro a livello aziendale, e questo soprattutto nel caso delle tecnologie Net-Zero. D’altra parte, i risultati rivelano un'eterogeneità nella propensione a questo tipo di innovazione tra le imprese dei vari Stati, e, a livello globale, pur avendo un'ampia base di aziende innovative, l'UE emerge ancora in ritardo rispetto ai suoi concorrenti per quanto riguarda volume e intensità dei brevetti.
La rilevanza dello studio sta anche nell’analisi delle interconnessioni tra la tecnologie-chiave, quali quelle per il cloud computing, l'intelligenza artificiale, la sicurezza informatica, l'idrogeno, che fungono da “poli di innovazione”, cruciali per il progresso della politica industriale dell'UE. I risultati della ricerca possono supportare le politiche europee e nazionali, in particolare quelle legate all’attuazione della Strategic Technologies European Platform (STEP) e del Net-Zero Industry Act (NZIA), fornendo prove empiriche per ottimizzare gli investimenti, colmare il divario di innovazione, puntare alla sovranità tecnologica dell'Europa e alla sua competitività a livello globale.
Il lavoro, che proseguirà con ulteriori approfondimenti è il risultato di una linea di ricerca economica sulle tecnologie strategiche nell'ambito delle attività istituzionali a livello europeo del Centro Studi Tagliacarne, e nasce nel seno di una collaborazione scientifica con la Direzione I - Analisi e ricerca economico – finanziaria del MEF. La componente di “network analysis” dello studio è il frutto di un team congiunto Tagliacarne - Universitas Mercatorum, nell'ambito di un più ampio filone di ricerca su “economic fitness and complexity”.
Analisi come quelle derivanti da questo studio possono rappresentare uno strumento informativo utile, non solo alla programmazione nazionale ma anche a quella territoriale. È noto, infatti, che l’approvazione del Regolamento UE 2024/795, che ha istituito la «STEP» - Piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa ha previsto un sostegno finanziario specifico dell’Unione per lo sviluppo e la fabbricazione di tecnologie critiche per l’autonomia strategica dell’industria europea e sta determinando un impatto significativo anche sull’attuazione dei programmi operativi FESR 2021-2027[1], nonché un ulteriore rafforzamento dell’attenzione su principi trasversali della programmazione europea di interesse per gli Enti Locali quali il c.d. “energy efficiency” first. L’informazione economica su questi temi può essere di supporto e di stimolo ad iniziative di promozione e sensibilizzazione, da parte del sistema camerale, volte ad un upgrade tecnologico in settori tradizionali o allo sviluppo, anche brevettuale, di specifici ambiti tecnologici STEP che trovano diffuso potenziale applicativo all’interno dei sistemi produttivi locali.
[1] Si veda il Rapporto “L’ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI STEP NELLA POLITICA DI COESIONE 2021-2027”, Nucleo per le Politiche di Coesione (NUPC), Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud, Presidenza del Consiglio, gennaio 2025.
debora.giannini@tagliacarne.it
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