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L'INTERVISTA - Outi Slotboom

foto Outi
  • Quali iniziative sta attualmente sviluppando la DG Grow a sostegno dell’Imprenditorialità Femminile (IF) nell’Unione Europea?

Come ribadito nel Roadmap for Women’s Rights di recente adozione, la Commissione Europea si impegna a valorizzare il potenziale di tutte le donne, in qualità di lavoratrici, imprenditrici e leader. È inoltre nostra intenzione incentivare un numero sempre maggiore di donne a studiare e ad intraprendere carriere nel campo della Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica (STEM): a tal fine, stiamo intensificando il nostro impegno in questo settore, nell’ambito del quadro strategico dell’Unione delle Competenze.

Grazie ai finanziamenti del Single Market Programme, abbiamo potenziato il sostegno a favore delle imprenditrici donne, attraverso campagne di sensibilizzazione affiancate da attività di formazione, mentoring e coaching. Tali interventi proseguiranno anche nel prossimo futuro.

Nello specifico, abbiamo lanciato il progetto quadriennale ESTEAM[1], che prevede l’organizzazione di Festival e la creazione di comunità virtuali. L’obiettivo dell’iniziativa è accrescere l’attrattività degli studi e delle carriere nei settori dell’imprenditorialità, della scienza e della tecnologia. I Festival si sono dimostrati efficaci nel fornire a ragazze e donne competenze digitali e imprenditoriali, rafforzando la loro fiducia nell’impiego delle stesse per affrontare sfide a livello locale e fornire il proprio contributo attivo allo sviluppo sociale. Ad oggi registriamo circa 4.500 partecipazioni agli ESTEAM Festival e l’intenzione è quella di proseguire questo impegno. Abbiamo inoltre pubblicato una Guida ESTEAM, per condividere le storie di successo.

Siamo attualmente impegnati nell’organizzazione di una campagna mediatica a livello europeo, incentrata su modelli di riferimento ESTEAM, capaci di ispirare ragazze e donne ad intraprendere la carriera imprenditoriale e ad avvicinarsi a settori tecnici, tradizionalmente a prevalenza maschile. Intendiamo dimostrare il fatto che ci sono ragazze che si avvicinano all’imprenditoria in giovane età e che in Europa operano un gran numero di imprenditrici di successo.

 

  • La mancanza di dati coerenti ed affidabili sulle imprese a conduzione femminile in Europa costituisce un ostacolo rilevante a processi decisionali consapevoli, in grado di rispondere efficacemente ai reali bisogni delle imprese guidate da donne. In che modo la Commissione intende affrontare questa problematica?

La Commissione si impegna a basare le proprie decisioni su dati solidi e affidabili. È indubbia la necessità di attingere ad una base informativa più solida sull’imprenditorialità femminile, così come è fondamentale comprendere a fondo i bisogni reali delle imprenditrici.

Per queste ragioni, abbiamo commissionato uno studio volto a raccogliere, analizzare ed elaborare, in maniera sistematica, i dati più aggiornati disponibili in Europa in materia di imprenditoria femminile. L’obiettivo è quello di ottenere una visione più chiara dei settori nei quali operano le donne, della loro età, del livello di istruzione, del tipo di impresa gestita, ma anche delle motivazioni che le spingono a intraprendere un’attività imprenditoriale e degli ostacoli che affrontano. Collaboriamo a stretto contatto con l’OCSE e con il Global Entrepreneurship Monitor, organismi che dispongono dei dati più accurati relativi all’IF.

Lo studio analizzerà inoltre misure efficaci già adottate dagli Stati membri, per sostenere e aumentare il numero delle donne imprenditrici. Siamo particolarmente interessati a individuare iniziative locali e regionali che abbiano messo in pratica soluzioni mirate, ottenendo risultati significativi e replicabili in altri contesti. I risultati preliminari dello studio saranno disponibili nel corso del 2026.

 

  • Eurochambres e UN Women hanno recentemente pubblicato uno studio sull’imprenditorialità femminile in Europa. I risultati evidenziano come le principali sfide siano rappresentate dalla burocrazia e dalla difficoltà di accesso ai mercati e ai finanziamenti. Quali iniziative ritiene necessario attuare nell’immediato per affrontare queste criticità?

Per sostenere le donne imprenditrici, stiamo lavorando al miglioramento dell’accesso ai finanziamenti e alle reti imprenditoriali. Il programma InvestEU[2] offre un quadro di investimenti concepito per promuovere una finanza “gender-smart”, capace di incentivare un maggior numero di investitrici a finanziare imprese a guida femminile. Inoltre, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti, l’InvestEU Gender Finance Lab sostiene gli intermediari finanziari che facilitano l’accesso al credito per le PMI gestite da donne; lo strumento include anche una Masterclass in Finanza Gender-Smart e un programma di e-learning.

Inoltre, l’Enterprise Europe Network (EEN) ospita un Gruppo settoriale dedicato all’imprenditorialità femminile (WEG). Questo gruppo, composto da oltre 100 membri provenienti da diverse organizzazioni di supporto alle imprese, mette a disposizione da più di un decennio attività di mentoring, risorse e strumenti di supporto. Ha ottenuto buoni risultati nel connettere le donne imprenditrici con partner commerciali e reti locali, facilitando l’accesso ai mercati esteri e alle opportunità di finanziamento, incluse quelle fornite dai fondi europei. Il WEG ha inoltre realizzato un catalogo elettronico che presenta figure di imprenditrici di successo in Europa, con l’obiettivo di ispirare un numero sempre maggiore di donne a intraprendere attività di business.

  • Considerata la loro capillare presenza sul territorio, quale ruolo dovrebbero assumere le Camere di Commercio in Europa nella promozione della parità di genere e, in particolare, dell’imprenditoria femminile?

Le Camere di Commercio possono rivestire un ruolo di primo piano nella promozione dell’imprenditoria femminile, così come altre organizzazioni attive a livello locale, regionale o nazionale, potrebbero, ad esempio, promuovere campagne di sensibilizzazione volte ad aumentare la visibilità delle imprese guidate da donne e proporre modelli di riferimento in grado di ispirare le aspiranti imprenditrici. Allo stesso modo, organizzazioni fortemente radicate nei territori potrebbero predisporre programmi di formazione, mentoring e coaching, nonché costruire partenariati con istituti bancari e organismi di microfinanza, per favorire un maggiore accesso al credito per le imprenditrici.

In conclusione, appare fondamentale affrontare il divario di genere nell’imprenditorialità, in quanto potrebbe generare significative opportunità economiche. La Commissione continuerà a impegnarsi per implementare pienamente le misure in essere e rafforzare ulteriormente il sostegno alle donne imprenditrici.

GROW-A@ec.europa.eu

[1] L’ acronimo sta per Entrepreneurship, Science, Technology, Engineering, Arts, and Mathematics.

[2] Programma InvestEU

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