Cerca

PASSAPAROLA - Il 28° regime europeo: opportunità e sfide per i Registri del Commercio

28 regime foto

Dal 2026, l’Unione Europea intende introdurre un quadro giuridico opzionale – il cosiddetto “28° regime” – per consentire alle imprese di operare in tutti gli Stati membri con un solo set di regole societarie, fiscali e del lavoro. Questo regime non sostituirà le normative nazionali, ma si affiancherà ad esse, offrendo un’alternativa pensata per semplificare e velocizzare la creazione d’impresa. L’obiettivo dichiarato è chiaro: permettere l’apertura di un’azienda in 48 ore, eliminando la necessità di confrontarsi con 27 burocrazie nazionali differenti.

Per Unioncamere, che gestisce in Italia i Registri delle Imprese attraverso le Camere di commercio, questa proposta rappresenta un punto di svolta che merita attenzione e riflessione.

Il ruolo cruciale dei Registri del Commercio

In Italia, i Registri delle Imprese non sono semplici elenchi: sono garanzia di trasparenza, legalità e affidabilità dell’attività economica. Ogni iscrizione è accompagnata da controlli rigorosi e verifiche documentali che assicurano l’autenticità dei dati e la certezza giuridica delle imprese.

L’introduzione di un registro europeo o di un sistema di registrazione unico rischia di alterare questo equilibrio, spostando la competenza di vigilanza e di controllo fuori dal contesto nazionale. Unioncamere ritiene che qualsiasi semplificazione normativa debba salvaguardare il ruolo dei Registri nazionali come pilastro della trasparenza e della certezza giuridica sul territorio.

L’esperienza dell’Estonia: un modello interessante, ma…

Il caso dell’Estonia – con il suo e-residency programme – offre spunti utili per valutare opportunità e rischi. Il sistema estone permette ai cittadini stranieri di avviare un’impresa interamente online e gestirla da remoto, grazie a un’identità digitale sicura e a procedure digitalizzate. Tuttavia, anche in Estonia, la registrazione dell’impresa resta ancorata a un registro pubblico nazionale, gestito dall’ente estone competente, che ne garantisce la trasparenza e la legalità.

Questo dimostra che la digitalizzazione e la semplificazione possono – e devono – andare di pari passo con la funzione di controllo e garanzia esercitata dai Registri nazionali.

Oltre l’Estonia: rischi e opportunità di un registro europeo

L’introduzione di un regime opzionale europeo porta con sé grandi opportunità, ma anche alcune criticità che meritano attenzione:

  • Forum shopping: esiste il rischio che le imprese scelgano di registrarsi nel Paese con la burocrazia più snella o la regolamentazione più favorevole, indipendentemente dalla reale presenza economica. Questo fenomeno potrebbe minare la concorrenza leale tra Stati membri;
  • Frodi e riciclaggio: la digitalizzazione e la semplificazione devono essere accompagnate da strumenti efficaci di prevenzione contro frodi, riciclaggio e uso improprio delle società di comodo. Il trasferimento della vigilanza a livello sovranazionale non deve indebolire i controlli;
  • Esperienze europee a confronto: paesi come Danimarca e Paesi Bassi hanno già adottato sistemi digitali avanzati per i registri delle imprese, mantenendo però standard elevati di trasparenza e controllo. L’armonizzazione europea dovrebbe prevedere standard minimi comuni per evitare disparità e conflitti tra sistemi nazionali;
  • Ruolo della tecnologia: l’intelligenza artificiale e la blockchain rappresentano strumenti promettenti per rafforzare la sicurezza e la trasparenza dei registri, sia a livello nazionale che europeo.

Le priorità per Unioncamere

Unioncamere condivide l’obiettivo europeo di semplificare la vita delle imprese e di creare un mercato unico più integrato e competitivo. Tuttavia, ribadisce la necessità di fare chiarezza su alcuni element:

  • le responsabilità: chi controllerà la correttezza dei dati e la regolarità delle imprese registrate a livello europeo?
  • l'interoperabilità: come sarà garantita la connessione tra il registro europeo e quelli nazionali, evitando duplicazioni o conflitti di dati?
  • l'accesso ai dati: sarà assicurata la trasparenza delle informazioni e la possibilità per cittadini, istituzioni e imprese di consultare i dati economici ufficiali, come avviene oggi?

L’esperienza italiana dei Registri delle Imprese, con la loro capillare presenza territoriale e il continuo investimento in digitalizzazione, rappresenta un punto di forza che va tutelato e valorizzato.

Conclusioni: una sfida per il futuro

La sfida è trasformare la semplificazione in un’opportunità che non indebolisca il ruolo essenziale dei Registri del Commercio nella tutela dell’economia reale. La digitalizzazione e la velocità sono obiettivi importanti, ma non possono sostituire la certezza del diritto e la fiducia che solo un registro trasparente, controllato e vicino al territorio può garantire.

Guardando al futuro, tecnologie come intelligenza artificiale e blockchain potranno offrire nuove soluzioni per rafforzare la sicurezza e la trasparenza dei registri, sia a livello nazionale che europeo. Tuttavia, il successo del “28° regime” dipenderà dalla capacità di bilanciare innovazione, semplificazione e tutela dei principi fondamentali di legalità e trasparenza.

Unioncamere è pronta a contribuire al dibattito europeo, portando l’esperienza delle Camere di commercio come baluardo di legalità e trasparenza.

Ana Sarateanu

Direttrice Unioncamere Europa

Aggiornato il