Strategie macroregionali dell’UE: bilancio 2022–2024 e prospettive future

La quinta relazione biennale della Commissione europea sull’attuazione delle strategie macroregionali dell’UE analizza i progressi compiuti da metà 2022 a metà 2024 nelle quattro strategie attualmente attive: adriatico-ionica, alpina, del Mar Baltico e del Danubio. Queste strategie coinvolgono 19 Stati membri e 10 Paesi terzi, con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo territoriale integrato, rafforzare la cooperazione transfrontaliera e sostenere il processo di allargamento dell’Unione.
Nel periodo considerato, le strategie si sono adattate a un contesto in rapida evoluzione, segnato da crisi sanitarie, conflitti internazionali ed emergenze climatiche. Per rispondere a tali cambiamenti, sono stati avviati processi di revisione degli action plan per renderli più orientati alle sfide odierne. Ad esempio, la strategia adriatico-ionica ha introdotto un pilastro sociale per rispondere a disoccupazione giovanile e parità di genere, mentre quella alpina ha avviato un riallineamento agli obiettivi digitali e ambientali dell’UE.
Sostenibilità, digitalizzazione e coesione sociale restano obiettivi trasversali comuni. Progetti come ADRIONCYCLETOUR, AMETHyST e Living Rivers rappresentano esempi di interventi legati rispettivamente al turismo sostenibile, all’energia pulita e alla gestione integrata delle risorse naturali.
Un aspetto centrale della relazione riguarda il contributo delle strategie, soprattutto danubiana e adriatico-ionica, nel favorire l’avvicinamento normativo e istituzionale dei paesi candidati all’acquis europeo, in particolare nei Balcani Occidentali, in Moldavia e in Ucraina. La guerra in Ucraina ha inoltre rafforzato la cooperazione con Kiev, attivando corridoi umanitari, facilitando la ripresa dei trasporti transfrontalieri e promuovendo la partecipazione di attori ucraini a progetti transnazionali.
Particolare attenzione è rivolta alla dimensione territoriale: progetti come SMART ERA e BSR Cultural Pearls includono interventi a sostegno dell’innovazione locale, dello sviluppo di competenze e dell’occupazione. È stata inoltre rafforzata la partecipazione della società civile e dei giovani con l’istituzione di consigli giovanili e reti civiche.
La governance delle strategie è stata migliorata grazie a presidenze rotanti, gruppi tematici coordinati e strutture tecniche di supporto, ma permangono criticità legate a risorse limitate e partecipazione disomogenea. In assenza di fondi dedicati, le strategie si appoggiano a programmi europei come Interreg, Horizon Europe, LIFE ed ERASMUS, promuovendo l’integrazione delle loro priorità strategiche nei programmi di finanziamento esistenti (embedding).
Infine, la relazione invita a rafforzare l’impegno su transizione energetica, competitività, demografia e sicurezza, migliorare il coordinamento con le strategie marittime, potenziare comunicazione e visibilità, e coinvolgere più attivamente gli attori locali, in particolare imprese e PMI.
alessandra.laterza@unioncamere-europa.eu
Aggiornato il