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PASSAPAROLA - La Camera del Futuro: dal Progetto all’Impatto

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Come può l’Europa essere laboratorio di innovazione per il Sistema Camerale italiano

Un vento nuovo attraversa le Camere di Commercio italiane. Un vento fatto di idee, progetti, collaborazioni e, soprattutto, di una domanda sempre più chiara: che ruolo vogliamo per le nostre Camere nel futuro dell’Europa e dei territori?

L’incontro dell’8-9 luglio promosso da Eurochambres e la sua continuazione il 9-10 luglio con un side event promosso da Unioncamere Europa hanno rappresentato molto più di un momento di networking: è stato un vero laboratorio collettivo. I 15 rappresentanti degli enti camerali italiani presenti a Bruxelles durante l’evento italiano si sono confrontati su visioni, strumenti e prospettive, dando vita a una riflessione profonda sulla "Camera del Futuro" - un’istituzione che non solo accompagna, ma anticipa, sperimenta e connette.

Oltre la gestione: verso un’identità evoluta

Da semplice attuatore a soggetto propositivo e strategico: le Camere italiane guardano a un’evoluzione del proprio ruolo nel contesto europeo. È emersa l’idea di una triangolazione virtuosa tra imprese, enti camerali e centri di ricerca, per rispondere in modo più efficace ai bisogni dei territori. Non più isole progettuali, ma arcipelaghi di buone pratiche replicabili, in grado di generare impatto sistemico.

In questa visione, la Camera del Futuro non si limita a "erogare servizi", ma costruisce ecosistemi di innovazione, promuove policy paper, pilota soluzioni prima che diventino norme, e misura il proprio valore in termini di cambiamento generato. Un cambio di passo che richiede anche nuovi strumenti: dalla formazione continua al digitale, fino all’uso intelligente dell’Intelligenza Artificiale per leggere scenari, anticipare trend e orientare le imprese.

Europa: non solo opportunità, ma leva di trasformazione

I progetti europei sono stati al centro della riflessione. Non solo come fonte di finanziamento, ma come motore culturale, che spinge le Camere a osare, a pensarsi come protagoniste del cambiamento. Dal turismo equestre al dialogo tra Europa e Turchia, dalla liuteria cremonese alla formazione nei mestieri d’arte, le idee presentate raccontano un’Italia camerale creativa, coraggiosa e pronta a contaminarsi.

L’internazionalizzazione, a volte percepita come distante dalle imprese, è stata riletta come processo da rendere accessibile, comprensibile, vicino, anche grazie a nuove interfacce di comunicazione, più chiare e intuitive, capaci di raggiungere le nuove generazioni e le imprese più fragili.

Serve una visione condivisa

Tutti i partecipanti hanno sottolineato un’esigenza concreta: più coordinamento, più scambio, più ascolto tra Camere. Una comunicazione più strutturata e continua tra i diversi livelli territoriali è vista come condizione necessaria per generare massa critica progettuale, evitare duplicazioni e rafforzare la capacità di risposta alle sfide europee.

In questo contesto, Unioncamere Europa può rafforzare il proprio ruolo di facilitatore, ponte attivo tra i territori e le opportunità comunitarie, offrendo strumenti utili come il monitoraggio bandi, la formazione, e il supporto alla progettazione. Tutti elementi che sono stati accolti con favore dai partecipanti e che possono dare corpo a una nuova forma di cooperazione sistemica.

Conclusione: verso un rinnovamento camerale

In un momento storico in cui tutto si trasforma - le imprese, i territori, le generazioni, le competenze - anche le Camere sono chiamate a ridefinire la propria identità. Non si tratta solo di innovare i servizi, ma di riscoprire il proprio ruolo di infrastruttura pubblica di prossimità, che sa parlare il linguaggio dell’Europa ma anche quello delle imprese familiari, delle start-up, degli studenti e degli artigiani.

L’Europa può e deve essere il laboratorio permanente della Camera del Futuro. Un luogo dove sperimentare, contaminare, apprendere. Ma anche dove costruire quella visione sistemica che oggi serve più che mai, per trasformare l'entusiasmo progettuale in impatti misurabili, in cambiamento vero.

 

Ana Sarateanu

Direttrice Unioncamere Europa

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