Unione finanziaria: le proposte attese per l'autunno

L’autunno 2025 segnerà un passaggio di rilievo nell’avanzamento dell'Unione del risparmio e degli investimenti. Dopo la presentazione della strategia a marzo, sono attesi nel quarto quadimestre 2024 quattro pacchetti legislativi, accompagnati da raccomandazioni agli Stati membri. Tre saranno i fronti principali dell’intervento della Commissione europea.
Il primo riguarda il settore delle pensioni complementari. La Commissione presenterà raccomandazioni agli Stati membri per introdurre sistemi di iscrizione automatica, piattaforme di tracciamento e dashboard digitali, strumenti che permettano ai cittadini di avere una panoramica chiara e aggiornata dei propri diritti previdenziali e confrontarli a livello europeo. È inoltre attesa la revisione della direttiva IORP (Institutions for Occupational Retirement Provision, ossia la disciplina degli enti che gestiscono i fondi pensione aziendali o professionali, con l’obiettivo di rafforzarne la trasparenza e la solidità. In parallelo, la Commissione intende aggiornare anche il regolamento sul PEPP (Pan-European Personal Pension Product), un prodotto pensionistico individuale pensato per offrire ai cittadini europei un’opzione semplice e portabile da un Paese all’altro.
Il secondo asse riguarda l’integrazione dei mercati e la vigilanza. Con il cosiddetto “Market Infrastructure Package”, atteso nel quarto trimestre, la Commissione europea punterà a modernizzare i depositari (Central Securities Depositories – CSD), che garantiscono che ogni scambio di titoli avvenga in modo sicuro e tracciabile. Il pacchetto introdurrà inoltre nuove regole sul collaterale e sui sistemi di regolamento: il collaterale è la garanzia che banche e investitori depositano per ridurre i rischi nelle operazioni finanziarie, mentre i sistemi di regolamento sono i meccanismi che assicurano lo scambio puntuale e sicuro di denaro e titoli. Rafforzare questi strumenti significa rendere le transazioni più affidabili ed efficienti, e l’intervento normativo si propone anche di affrontare le barriere ancora presenti nella distribuzione transfrontaliera dei fondi. La Commissione intende spingere verso una supervisione centralizzata, compresa la possibilità di attribuire all'agenzia europea ESMA (European Securities and Market Authority) il controllo su infrastrutture di mercato critiche o soggetti con forte presenza transfrontaliera. L’ampliamento dei poteri di un’agenzia europea come l’ESMA richiede la modifica del regolamento che la istituisce. È attesa una proposta in tal senso soggetta a procedura legislativa ordinaria. Benchè possa rappresentare un passo importante per rendere i controlli più coerenti in tutta l’Unione, non è affatto scontato che gli Stati membri accettino facilmente di cedere competenze nazionali, il che lascia prevedere un confronto politico non privo di resistenze.
Il terzo asse riguarda la promozione degli investimenti azionari e il risparmio al dettaglio. La Commissione chiarirà le condizioni di eleggibilità degli investimenti in equity da parte degli investitori istituzionali, introducendo modifiche agli atti delegati di Solvency II per fornire regole più stabili e coerenti. L’obiettivo è liberare risorse dai grandi portafogli previdenziali e assicurativi e canalizzarle verso le imprese europee. Per rendere più vantaggioso per i cittadini l’accesso agli strumenti di investimento, ci si ispirerà all’esperienza svedese del conto ISK e definire un “modello europeo” per questi conti, che sia semplice da utilizzare, digitalizzato, offra accesso a una gamma ampia di prodotti finanziari e garantisca un trattamento fiscale agevolato o procedure fiscali semplificate. Il dibattito si prevede acceso: resta da vedere se tutti gli Stati membri avranno volonta politica e capacità di bilancio necessaria per sostenere inziative di defiscalizzazione per un modello europeo attraente.
Per le piccole e medie imprese sarà fondamentale seguire con attenzione l’evoluzione dei dossier legati alla Savings and Investments Union, perché da queste riforme potranno derivare nuove occasioni di accesso a capitali e strumenti finanziari a sostegno della crescita.
anna.martini@unioncamere-europa.eu
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