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EUDR: verso un ulteriore slittamento delle scadenze

EUDR

La Commissione europea ha annunciato il 23 settembre, per voce della Commissaria all’Ambiente Jessika Roswall in un intervento al margine del Consiglio Agrifish, l’intenzione di proporre un nuovo slittamento dell’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2023/1115 sulla deforestazione (EUDR - European Union Deforestation Regulation). In origine, le nuove regole sarebbero dovute entrare in vigore il 30 dicembre 2024 per le grandi imprese e il 30 giugno 2025 per le PMI, ma un primo rinvio deciso all’inizio del 2025 aveva già spostato le scadenze di dodici mesi, fissandole rispettivamente a dicembre 2025 e giugno 2026. Con il nuovo rinvio annunciato dalla Commissaria, l’applicazione del regolamento slitterebbe ulteriormente al 30 dicembre 2026 per le grandi aziende e al 30 giugno 2027 per le Piccole e Medie Imprese.

Come si ricorderà, la normativa introduce obblighi di due diligence per le aziende che immettono sul mercato europeo materie prime come legno, soia, cacao o olio di palma, con l’obiettivo di ridurre al minimo i rischi di deforestazione e degrado forestale lungo le catene di approvvigionamento. In concreto, le imprese dovranno garantire la piena tracciabilità delle forniture, raccogliere informazioni dettagliate sull’origine geografica dei prodotti e verificare che i partner commerciali operino in aree considerate a basso rischio, avvalendosi di sistemi di monitoraggio e certificazione più trasparenti ed efficaci.

L’iter che ha portato all’adozione del regolamento non è stato privo di ostacoli: diversi Stati membri e associazioni di categoria avevano espresso preoccupazioni sui possibili oneri amministrativi per le imprese e sull’impatto sulle PMI, mentre alcuni partner commerciali dell’Ue, come il Brasile e l’Indonesia, avevano denunciato il rischio di misure protezionistiche mascherate. Nonostante ciò, il regolamento è stato approvato nel 2023 come uno dei pilastri del Green Deal europeo e della strategia di contrasto al cambiamento climatico.

La proposta di ulteriore rinvio, motivata da difficoltà tecniche legate alla piattaforma informatica europea che dovrà raccogliere e gestire i dati di due diligence, apre oggi scenari contrastanti. La Commissaria Roswall ha chiarito che la decisione non è collegata alle critiche arrivate di recente dagli Stati Uniti, ma resta il fatto che la situazione di incertezza pesa sulle imprese. Per le realtà più piccole, il rinvio rappresenta un sollievo, offrendo più tempo per organizzarsi senza il rischio di sanzioni immediate. Per altre aziende, invece, soprattutto quelle che hanno già sostenuto investimenti significativi per anticipare i requisiti, lo slittamento rischia di trasformarsi in uno svantaggio competitivo, frenando la valorizzazione delle filiere sostenibili e rallentando i progetti di posizionamento sui mercati internazionali. Anche questo nuovo rinvio, come il precedente, dovrà seguire la procedura legislativa ordinaria, con l’esame e il voto del Parlamento europeo e del Consiglio dell’UE prima di diventare definitivo.

diana.marcello@unioncamere-europa.eu

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