Regioni e città UE: fra resilienza e divari, il ruolo centrale per il futuro
Lo State of regions and cities EU annual report 2025 illustra chiaramente come, a fronte di un contesto caratterizzato da crisi globali (sanitaria, energetica, geopolitica), le autorità locali e regionali siano percepite come fondamentali leve per la resilienza territoriale. Il documento sottolinea come la trasformazione digitale, il passaggio ad un modello economico più ecologico e l’adattamento ai cambiamenti climatici siano oggi priorità che coinvolgono anche il livello regionale. Le regioni e le città gestiscono una quota consistente degli investimenti pubblici nell’UE, a conferma della loro centralità operativa a beneficio della realizzazione delle politiche europee. Circa il 70% della legislazione dell’UE viene implementata a livello locale-regionale, un dato che rende visibile la dimensione territoriale delle sfide e delle soluzioni. I territori sono i protagonisti della transizione verde: ad esempio, la maggior parte delle misure di adattamento climatico è realizzata già sul livello regionale e cittadino, segno del crescente ruolo della governance sub-nazionale. Nonostante persistano ampi divari regionali — tra aree più sviluppate e altre meno — alcuni trend migliorativi vanno sottolineati: alcune regioni meno avanzate stanno registrando tassi di crescita più rapidi rispetto alla media UE, segnale che la convergenza è possibile e che le politiche di coesione possono avere un impatto concreto. L’innovazione digitale e la modernizzazione delle infrastrutture ricevono un’attenzione crescente: molte città europee investono nella mobilità sostenibile, nei sistemi energetici intelligenti e nelle piattaforme digitali per i cittadini. Il fatto che sempre più autorità locali si dichiarino pronte a partecipare alle strategie europee di resilienza e a sfruttare i finanziamenti del Recovery and Resilience Facility costituisce un ulteriore elemento positivo. Per quanto il coinvolgimento effettivo delle città e regioni nei piani nazionali e nella governance multilivello resti un tema aperto, il documento mostra che vi sono già molte iniziative locali che convergono con le priorità europee in materia di clima, digitale e infrastrutture. In Italia, le regioni e i comuni sono chiamati a cogliere questa fase favorevole: partecipare con piena consapevolezza ai processi di programmazione e attuazione delle risorse europee può contribuire a consolidare lo sviluppo, a ridurre le disparità interne e a rafforzare la coesione territoriale nazionale.
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