Bilancio UE 2024: la Corte dei Conti avverte su debito e controlli
La Corte dei Conti Europea (ECA) ha pubblicato il suo rapporto annuale sull’esecuzione del bilancio dell’UE per il 2024, confermando ancora una volta un quadro complesso. Per il sesto anno consecutivo, l’ECA ha espresso un giudizio sfavorevole sulla spesa complessiva dell’UE, segnalando criticità strutturali nella gestione delle risorse comuni.
Uno dei principali motivi di preoccupazione riguarda l’incremento del debito europeo. Secondo la Corte, entro il 2027 l’indebitamento dell’Unione potrebbe risultare quasi dieci volte superiore rispetto al 2020. L’aumento è legato in gran parte ai prestiti contratti per il piano di ripresa post-pandemia, il Next Generation EU (NGEU). La gestione di questo debito richiederà risorse considerevoli: si stima che un intero bilancio pluriennale (2028-2034) potrebbe essere necessario solo per coprire i pagamenti degli interessi relativi al NGEU.
Nonostante le criticità, il rapporto evidenzia anche un segnale incoraggiante: il tasso di errore nella spesa è sceso al 3,6% nel 2024, in calo rispetto al 5,6% del 2023. Tuttavia, le irregolarità restano numerose, principalmente a causa di debolezze persistenti nei sistemi di controllo dei singoli Stati membri. Gli errori più frequenti riguardano costi non ammissibili nei progetti e violazioni delle regole sugli appalti pubblici. Al contrario, le entrate dell’UE non hanno mostrato anomalie.
Per quanto riguarda il Recovery and Resilience Facility (RRF), giunto al quarto anno di attuazione, la Corte ha espresso un giudizio “qualificato”. Nel corso del 2024 sono stati effettuati 28 pagamenti, per un totale di 59,9 miliardi di euro, legati al raggiungimento di obiettivi e traguardi specifici. Tuttavia, in sei casi le norme europee non sono state pienamente rispettate e, più in generale, l’affidabilità delle dichiarazioni dei Paesi membri rimane un punto critico.
In sintesi, la relazione della Corte dipinge un bilancio in chiaroscuro: da un lato, segnali di miglioramento nella gestione delle risorse; dall’altro, sfide crescenti legate alla sostenibilità del debito e alla trasparenza dei controlli. Una riflessione si impone: se l’Unione vuole rafforzare la fiducia dei cittadini nei propri strumenti finanziari, dovrà coniugare rigore contabile e visione strategica, garantendo che la solidarietà economica europea resti un motore di crescita e non un fardello per le generazioni future.
chiara.gaffuri@unioncamere-europa.eu
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