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Viaggiare con la bici: i risultati del rapporto 2020 Isnart-Unioncamere e Legambiente sulle tendenze e l'economia del cicloturismo in Italia

cicloturismo

0,5 milioni di pernottamenti di cicloturisti italiani nel 2019, possibile raggiungere i 26 milioni nel 2020

Spesa media del cicloturista è 75 euro pro-capite

Il cicloturismo potrà essere protagonista della prossima stagione estiva all’insegna della Low Touch

Economy e della nuova normalità in epoca Covid 19

Il cicloturismo può essere una componente importante per sostenere la ripresa del turismo e per fruire delle bellezze dei territori italiani all’insegna dell’Ambiente e della Sostenibilità.

Il cicloturismo esprime i caratteri distintivi della Low Touch Economy - sicurezza, salute, distanziamento, corto raggio - ed è un candidato d’eccellenza alle esigenze di “nuova normalità” per il superamento dell’emergenza coronavirus.

Negli ultimi anni si è registrata una crescita esponenziale di chi sceglie di trascorrere le vacanze pedalando nel nostro Paese e quest’anno lo scenario estivo potrebbe registrare un ulteriore aumento, se gli 1,4 milioni di cicloturisti italiani confermassero tale modalità di vacanza principale ed a questi si aggiungessero i cicloturisti che normalmente si muovono tra gennaio e maggio, raggiungendo così quota 2,7 milioni.

Nel 2019 sono stati stimati 20,5 mln di pernottamenti di cicloturisti italiani, dunque quest’anno considerando anche dei brevi soggiorni autunnali (due/tre giorni) a fine 2020 si raggiungerebbero le 25,9 mln di presenze (+26%).

I dati emergono dal secondo rapporto sul Cicloturismo in Italia realizzato da Isnart-Unioncamere e Legambiente, disponibile in allegato.

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