CISAF: Il nuovo quadro europeo per gli aiuti di Stato accelera la transizione industriale pulita

Cinque pilastri per la competitività e la decarbonizzazione
Il CISAF si fonda su cinque aree chiave:
- Accelerazione delle energie rinnovabili e dei combustibili a basse emissioni: corsia preferenziale e procedure semplificate per sostenere nuovi progetti e facilitare l’approvazione degli aiuti, con particolare attenzione a solare, eolico, idrogeno e biocarburanti.
- Sostegno temporaneo ai costi elettrici per le imprese energivore: misure dedicate agli utenti industriali ad alta intensità energetica, per garantire competitività internazionale e accompagnare la transizione verso elettricità pulita, condizionate però a impegni concreti di decarbonizzazione.
- Decarbonizzazione degli impianti produttivi esistenti: incentivi per l’adozione di tecnologie pulite come elettrificazione, idrogeno, cattura e stoccaggio della CO₂, per migliorare efficienza energetica e ridurre le emissioni industriali.
- Potenziamento della capacità manifatturiera in tecnologie pulite: sostegno alla produzione europea di tecnologie strategiche – turbine, batterie, elettrolizzatori, materie prime critiche – in linea con il Net-Zero Industry Act, per rafforzare le filiere green e ridurre la dipendenza dall’estero.
- De-risking degli investimenti privati: strumenti finanziari, incentivi fiscali e garanzie pubbliche per ridurre i rischi legati a progetti innovativi e stimolare la domanda di tecnologie pulite, anche nell’ambito dell’economia circolare.
Regole più semplici e tempi rapidi
Il CISAF offre agli Stati membri una cornice normativa aggiornata e flessibile, con procedure di approvazione semplificate che consentono di accelerare la realizzazione dei progetti e di rispondere rapidamente alle esigenze industriali e territoriali. Gli aiuti possono assumere diverse forme: sovvenzioni dirette, vantaggi fiscali (come crediti d’imposta e ammortamenti accelerati), prestiti agevolati e garanzie pubbliche.
Sostegno rafforzato per le regioni meno sviluppate
Il nuovo quadro prevede margini di aiuto maggiori per le regioni meno sviluppate, in linea con gli obiettivi di coesione territoriale dell’UE, per garantire che la transizione verde sia anche equa e inclusiva.
Un quadro stabile fino al 2030
Il CISAF resterà in vigore fino al 31 dicembre 2030, offrendo prevedibilità a governi e imprese e consolidando la strategia europea per una transizione industriale pulita, competitiva e sicura. Questo strumento si affianca alle linee guida già esistenti (CEEAG) e al Regolamento GBER, ampliando le opzioni disponibili per sostenere la trasformazione del sistema produttivo europeo.
Con il CISAF, la Commissione europea punta a conciliare ambizione climatica e competitività, fornendo agli Stati membri strumenti più efficaci per accompagnare la rivoluzione industriale verde e rafforzare la leadership europea nelle tecnologie pulite.
Ana Sarateanu
Direttrice Unioncamere Europa
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