Consumatori 2030: l’Unione rilancia la governance della tutela digitale e sostenibile
L’Agenda Consumatori 2030 presentata lo scorso 19 novembre dalla Commissione assume un valore politico che va oltre la semplice revisione di strumenti esistenti: essa aggiorna l’intero impianto della tutela dei consumatori in funzione delle trasformazioni digitali, delle dinamiche economiche e della crescente rilevanza della sostenibilità. L’Esecutivo europeo richiama l’esigenza di un quadro normativo capace di rispondere a un ambiente in cui la pressione sui redditi, l’evoluzione delle pratiche commerciali e la pervasività dei servizi online siano in grado di modificare in profondità il rapporto tra cittadini e mercato. L’iniziativa Digital Fairness Act diventa così un tassello centrale della strategia regolatoria europea: estende la protezione oltre i confini del Digital Services Act, interviene su tecniche manipolative, personalizzazioni invasive e dinamiche di dipendenza digitale e riconosce esplicitamente la necessità di una tutela rafforzata per i minori. In parallelo, l’accento sulla lotta al greenwashing colloca la politica dei consumatori all’interno degli obiettivi climatici e del Green Deal, trasformando la correttezza delle informazioni ambientali in un elemento di credibilità complessiva delle politiche UE sulla sostenibilità.
La revisione prevista del regolamento sulla cooperazione in materia di protezione dei consumatori indica inoltre un rafforzamento istituzionale del sistema europeo di enforcement, con un ruolo più incisivo delle autorità nazionali e una maggiore capacità di intervento coordinato nei confronti degli operatori non conformi. L’agenda introduce una logica di governance in cui la certezza del diritto, la semplificazione amministrativa e la coerenza tra gli strumenti legislativi diventano fattori essenziali per la tenuta del mercato unico. In questo quadro, la politica dei consumatori non è più un ambito settoriale, ma un asse strategico che sostiene la legittimità dell’azione pubblica europea, la fiducia dei cittadini nei processi digitali e la credibilità della transizione sostenibile.
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