Cerca

Dalla parità di genere alla qualità del lavoro: nuove strategie per le imprese europee

foto 2 studi europei

La competitività europea dipende sempre più dalla capacità di integrare innovazione, qualità del lavoro e inclusione sociale. In questo quadro, due recenti pubblicazioni offrono spunti significativi anche per le Camere di commercio, chiamate a sostenere le imprese in un contesto di cambiamenti rapidi e strutturali.

Il primo contributo arriva dall’ European Institute for Gender Equality (EIGE), che ha diffuso una guida metodologica per introdurre l'analisi degli scenari possibili nelle strategie aziendali. L’obiettivo è rafforzare la parità di genere attraverso strumenti di previsione capaci di orientare decisioni di medio-lungo periodo. La metodologia si basa su workshop articolati in più fasi, durante i quali i partecipanti sono guidati a individuare i trend emergenti, a valutarne le conseguenze attraverso strumenti visivi come la futures wheel (una mappa che mette in relazione un evento centrale con i suoi effetti diretti e indiretti) ed a costruire modelli più inclusivi e resilienti. Per le imprese, questo significa anticipare rischi, cogliere opportunità e rafforzare strumenti organizzativi sostenibili.

Il secondo contributo proviene dall’ European Working Conditions Survey (EWCS) 2024, che analizza l’evoluzione della qualità del lavoro nell’Unione europea. Il rapporto segnala progressi sul fronte della sicurezza, della formazione e delle condizioni materiali, ma mette in luce anche criticità ancora diffuse, come i divari di genere nelle prospettive di carriera, i rischi derivanti dalla digitalizzazione e dal cambiamento climatico, e il calo dell’engagement dei lavoratori.

Con riferimento all’Italia, emergono alcuni dati rilevanti: solo il 40% dei lavoratori segue l’orario standard di 35-40 ore su cinque giorni, quasi il 20% non riesce a prevedere i propri guadagni a tre mesi, mentre il livello di adozione di intelligenza artificiale generativa rimane uno tra i più bassi in Europa. Inoltre, una quota significativa degli over 45 manifesta il desiderio di andare in pensione anticipatamente. Questi elementi mostrano alle imprese che investire in sicurezza, formazione continua e politiche di conciliazione vita-lavoro rappresenta un vantaggio competitivo per attrarre talenti.

antonio.sudano@unioncamere-europa.eu

Aggiornato il