Digital Omnibus: verso un quadro digitale più semplice
Lo scorso 19 novembre, all’indomani del vertice franco-tedesco sulla sovranità digitale, la Commissione europea ha pubblicato il Digital Omnibus. L’intervento mira a semplificare l’applicazione delle principali normative digitali, rafforzando al contempo la competitività delle imprese europee.
Sull'Intelligenza Artificiale si introduce un principio semplice: le norme per i sistemi ad alto rischio devono partire solo quando gli strumenti tecnici per applicarle sono pronti. Il calendario per l’applicazione è stato quindi adeguato ad un massimo di 16 mesi, in modo che le norme inizino ad applicarsi una volta che la Commissione confermi che gli standard e gli strumenti di supporto necessari siano disponibili. Si ampliano anche i margini per sperimentazioni reali, con sandbox più accessibili e una governance più centralizzata affidata all’AI Office.
Sul fronte della cybersicurezza, l’Omnibus prevede un unico sportello digitale per tutte le segnalazioni di incidenti, superando l’attuale frammentazione degli adempimenti tra NIS2, GDPR e DORA. Nel contempo, si interviene sul GDPR con ritocchi che chiariscono e uniformano l'applicazione della normativa, senza toccarne l’architettura di tutela. Anche i cookie entrano nel percorso di aggiornamento normativo, con misure volte a semplificare l’esperienza dell’utente e a facilitare la gestione del consenso tramite impostazioni centralizzate.
Il pacchetto interviene anche sul quadro europeo dei dati, consolidando le norme del Data Act, prevedendo esenzioni per le PMI e introducendo clausole contrattuali tipo per favorire un accesso ai dati più agevole e sicuro. L’intento è potenziare la disponibilità di dataset di qualità per l’IA e sostenere l’innovazione delle imprese europee.
Come rilevato da moltI portatori di interesse, la semplificazione normativa non è sufficiente a ridurre la dipendenza dell’Unione dalle tecnologie straniere. Ad oggi, l’UE importa l’80% dei servizi digitali. La semplificazione è un fattore abilitante che permette di generare anche risparmi misurabili rilevanti: secondo la CE, le alleggerite prescrizioni sulla documentazione tecnica per Pmi e small mid-cap potrebbero tradursi in una riduzione in oltre 200 milioni di euro di costi l’anno. Allo stesso modo, le esenzioni mirate previste nel quadro del Data Act per il cloud-switching promettono un risparmio una tantum di circa 1,5 miliardi di euro liberando risorse che le imprese potranno reinvestire in innovazione, sicurezza e sviluppo di nuovi servizi digitali. È importante ricordare che la Commissione si accinge nei prossimi mesi a proporre un quadro normativo per affiancare la semplificazione ad una strategia industriale condivisa, a infrastrutture digitali controllate a livello europeo e a politiche che valorizzino la capacità innovativa del tessuto produttivo dell’Unione con una chiara preferenza europea negli appalti. Nodi centrali da cui dipenderà il successo degli interventi europei a valle come il Digital Omnibus.
diana.marcello@unioncamere-europa.eu
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