Dogane europee: progressi digitali ma l’obiettivo 2025 non è ancora raggiunto

Il percorso verso una dogana europea interamente digitale entra nella sua fase finale. Secondo la nuova relazione della Commissione europea, gli Stati membri hanno compiuto nel 2024 progressi significativi nell’attuazione del Codice doganale dell’Unione (CDU), grazie a un impegno condiviso che dura ormai da un decennio.
Tra i risultati più rilevanti segnalati nel rapporto commissionato il 2 ottobre, figurano l’adozione di un sistema centralizzato per la gestione delle garanzie, l’aggiornamento del sistema per il controllo delle importazioni con una nuova versione migliorata, l’avvio del progetto volto a certificare lo status dell’Unione (Proof of Union Status) e il progredire del sistema informatizzato per il transito doganale. Questi avanzamenti contribuiscono a rafforzare l’architettura digitale doganale europea, rendendo le procedure più fluide, sicure e integrate tra Stati membri. Non mancano tuttavia le criticità. Alcuni Stati membri continuano a registrare ritardi nell’attuazione di componenti fondamentali, in particolare nei progetti per le importazioni – il Sistema nazionale per le importazioni (National Import System), il Sistema trans-europeo (Trans-European System) e lo Sdoganamento centralizzato per le importazioni (Centralised Clearance for Imports) – e per le esportazioni, attraverso l’Automated Export System.
Queste difficoltà, a parere della Commissione, hanno ripercussioni sull’intero sistema: limitano i benefici per le imprese, comportano costi aggiuntivi e rallentano la raccolta dei dati necessari per la sorveglianza doganale. In alcuni casi, l’assenza di sistemi allineati impedisce anche alle aziende di usufruire pienamente delle procedure semplificate o di ottenere in tempi rapidi la prova dell’uscita delle merci, con conseguenze pratiche sul recupero dell’IVA.
Bruxelles invita dunque gli Stati membri a mantenere lo slancio e a destinare risorse adeguate per rispettare la scadenza finale del 2025. La piena attuazione digitale del CDU appare essenziale non solo per semplificare gli scambi e rafforzare la competitività delle imprese europee, ma anche per proteggere le entrate dell’Unione e contrastare il commercio illecito.
Con l’ultimo anno di attività ormai alle porte, la sfida è trasformare i progressi – oggi ancora disomogenei – in un sistema realmente unico e interoperabile, capace di garantire agli operatori economici europei un ambiente doganale sicuro, trasparente e pienamente digitale.
stefano.dessi@unioncamere-europa.eu
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