EDITORIALE - Il sistema camerale italiano e l’Europa dei progetti: più partecipazione, più impatto, più futuro
Il sistema camerale italiano è oggi uno dei più attivi in Europa nella partecipazione ai programmi e ai progetti dell’Unione. Da Single Market Programme a Horizon Europe, da Interreg a Creative Europe, da Digital Europe a LIFE, ogni programma europeo è prima di tutto uno spazio di cooperazione, di confronto e di apprendimento reciproco.
Partecipare a un progetto significa dialogare con organismi omologhi di altri Paesi, sperimentare nuovi modelli di servizio, anticipare le tendenze che guidano le politiche europee e nazionali. Significa anche usare indicatori di performance ed essere rigorosi nella rendicontazione tecnica e finanziaria. È in questo modo che le Camere di commercio rafforzano il proprio ruolo di attori di prossimità economica e di interlocutori autorevoli nei futuri assetti della politica di coesione post-2027.
I grandi dossier dell’Unione – dalla transizione verde alla trasformazione digitale, dalla tutela del Made in Europe al rafforzamento delle filiere strategiche – richiedono la partecipazione piena delle istituzioni che conoscono da vicino il tessuto produttivo. Le Camere possono contribuire in modo concreto: promuovendo l’economia circolare e la riduzione delle emissioni attraverso i programmi LIFE o Horizon Europe; sostenendo la digitalizzazione delle imprese con Digital Europe; favorendo l’internazionalizzazione delle PMI tramite il Single Market Programme; valorizzando il patrimonio culturale e creativo dei territori attraverso Creative Europe o le reti Interreg. Ogni progetto europeo è una palestra di innovazione e cooperazione che genera risultati tangibili per le imprese e le comunità locali.
Guardare ai progetti come a semplici opportunità di finanziamento sarebbe però riduttivo. Ogni progetto vinto porta con sé un patrimonio di competenze, relazioni e visibilità che resta sul territorio. È un investimento che produce valore istituzionale e reputazionale, oltre che economico: rafforza la capacità delle Camere di intercettare le priorità europee, di tradurle in servizi per le imprese e di attrarre risorse e capitale umano qualificato.
Partecipare ai programmi dell’Unione significa anche sedersi ai tavoli dove si decide il futuro delle politiche europee e contribuire, con la propria esperienza, a orientare la direzione del cambiamento. Per questo è essenziale continuare a investire nella formazione, nel networking e nella progettazione strategica, facendo della dimensione europea una parte integrante della missione camerale.
In questa direzione si muove anche Unioncamere Europa, che continua a rafforzare le competenze progettuali del sistema camerale. Nel 2025 ha promosso un percorso formativo dedicato al design progettuale di Creative Europe, seguito da un laboratorio pratico sulla compilazione del Part A e del budget. Tra poco ci sarà una nuova iniziativa di formazione incentrata sullo scrivere un progetto europeo con l’IA. Nel 2026 è prevista una nuova iniziativa formativa, per accompagnare le Camere a partecipare con ancora maggiore continuità e consapevolezza alle opportunità dell’Unione.
Ciò perché l’Europa dei progetti è già il presente del sistema camerale - e sarà anche una parte essenziale del suo futuro.
On. Michl Ebner
Vicepresidente di Eurochambres
Capo Delegazione Unioncamere presso Eurochambres
Presidente della CCIATA di Bolzano
Aggiornato il