Il Mar Nero torna al centro dell’Europa

La Commissione europea ha presentato una nuova strategia per il Mar Nero, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo della regione come crocevia strategico tra Europa, Caucaso meridionale, Asia centrale e Mediterraneo orientale. Con circa 164 milioni di abitanti e un PIL complessivo di 2.000 miliardi di euro (escludendo la Russia), l’area ha acquisito nuova centralità dopo l’invasione russa dell’Ucraina, che ha messo in luce la vulnerabilità della sicurezza europea e la necessità di diversificare rotte energetiche e commerciali.
La nuova strategia parte dall’eredità della Black Sea Synergy (2007), ma ne amplia significativamente portata e ambizione. Alla luce del mutato contesto geopolitico, l’UE punta a superare l’approccio frammentato del passato ed integrare le iniziative esistenti in un quadro strategico unico, più coerente e integrato, che ponga un forte accento sulla dimensione della sicurezza. La strategia si articola attorno a tre pilastri – sicurezza e resilienza; crescita sostenibile; protezione ambientale e climatica – ciascuno dotato di una propria iniziativa faro.
Il primo pilastro si concentra sulla sicurezza marittima, lo sminamento e la difesa contro minacce ibride. L’UE istituirà un Black Sea Maritime Security Hub, una piattaforma per la condivisione di dati e il monitoraggio delle attività marittime, e sosterrà la mobilità militare, la protezione delle infrastrutture critiche, il contrasto a disinformazione e cyberattacchi e la lotta alla criminalità organizzata.
Il secondo pilastro mira a sbloccare il potenziale economico della regione con un’Agenda per la Connettività che colleghi l’Europa al Caucaso e all’Asia centrale tramite nuove rotte multimodali, reti digitali sicure e infrastrutture energetiche sostenibili. Saranno promossi investimenti nella transizione verde e digitale, nella ricostruzione postbellica e nei settori strategici come economia blu e agricoltura. Istruzione, ricerca e innovazione saranno valorizzate tramite iniziative come il Black Sea Digital Twin, pensato per rafforzare la cooperazione scientifica ed educativa nella regione.
Il terzo pilastro affronta le sfide ambientali aggravate dalla guerra, con interventi per il rafforzamento dei sistemi di allerta precoce, il monitoraggio ambientale e il ripristino degli ecosistemi danneggiati. In questo contesto, un ruolo centrale sarà svolto dalla nuova piattaforma Black Sea Resilience, volta a coordinare le risposte alle crisi ambientali e rafforzare la cooperazione tra autorità locali.
In sinergia con strumenti come la politica di allargamento, il Partenariato orientale e il Global Gateway, la strategia mira a rendere il Mar Nero più sicuro, interconnesso e sostenibile, rafforzando il ruolo dell’UE come garante della stabilità e prosperità regionale.
alessandra.laterza@unioncamere-europa.eu
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