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Il mercato repo accelera: nuovo record per l’Europa

foto REPO

Nel primo semestre del 2025 il mercato europeo dei repo ha raggiunto un nuovo massimo storico, arrivando a 12.435,9 miliardi di euro. Si tratta del sistema attraverso cui le istituzioni finanziarie ottengono liquidità a breve termine cedendo temporaneamente titoli come garanzia, con l’impegno di riacquistarli in seguito. Questa rappresenta una pratica centrale per mantenere la stabilità dei flussi finanziari nel sistema bancario. Il 49º sondaggio dell’European Repo and Collateral Council (ERCC) dell’ICMA (International Capital Market Association), evidenzia un’importante ripresa dopo due anni di rallentamento. La crescita è legata a un contesto finanziario particolarmente instabile: le tensioni commerciali tra Stati Uniti e partner globali hanno alimentato l’incertezza e, ad aprile, il cosiddetto VIX, l’indice che misura le aspettative di volatilità dei mercati americani, ha toccato il livello più alto degli ultimi cinque anni. In situazioni simili, molti operatori cercano strumenti di finanziamento sicuri, e il repo diventa una soluzione privilegiata.

Secondo ICMA, la maggior parte degli istituti coinvolti nel sondaggio ha ampliato in modo consistente i propri volumi, segno di un utilizzo sempre più attivo di questo strumento. Anche alcune grandi banche globali hanno riportato capacità di bilancio in Europa, dopo averla temporaneamente spostata negli Stati Uniti nel 2024, contribuendo così ad aumentare la liquidità disponibile.

Il report osserva anche un cambiamento nella composizione dei collateral, cioè le garanzie che corrispondono tipicamente a titoli facilmente negoziabili, utilizzate per assicurare le operazioni. Nel 2025 è aumentato l’utilizzo di titoli di Stato dei Paesi “periferici” dell’eurozona, in particolare Italia e Spagna, mentre si è ridotto il peso delle emissioni “core”, come Bund tedeschi e OAT francesi. Gli US Treasuries restano comunque la principale forma di garanzia grazie alla loro solidità. Il sondaggio rileva anche un leggero allungamento delle scadenze delle operazioni, pur mantenendo un profilo generalmente molto breve. Una scelta che riflette prudenza, ma anche l’esigenza degli operatori di stabilizzare temporaneamente la propria liquidità.

anna.martini@unioncamere-europa.eu

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