La BCE e l’euro digitale: il futuro dei pagamenti

L’euro digitale è concepito come una versione elettronica della moneta unica, con valore legale garantito dalla BCE e utilizzabile da chiunque nell’area euro, tanto quanto il contante. Diversamente dalle criptovalute o dai mezzi di pagamento privati delle big tech, il Digital Euro sarebbe un’estensione pubblica e sovrana dell’euro esistente, affiancando la moneta fisica senza mirare a sostituirla. L’obiettivo dichiarato della BCE è infatti la coesistenza tra contante e moneta digitale, così da garantire inclusività e libertà di scelta per tutti gli utenti.
Dietro la spinta a creare l’euro digitale, la BCE riconosce l’attuale dipendenza dell’Europa da infrastrutture per pagamenti spesso controllate da operatori internazionali, soprattutto statunitensi, con possibili rischi in termini di autonomia e sicurezza. Inoltre, si osserva un rapido calo dell’uso del contante in favore dei pagamenti elettronici, amplificando la necessità di una soluzione pubblica, sicura e in linea con le innovazioni del mercato.
Operativamente, il Digital Euro dovrebbe essere accessibile tramite portafogli elettronici, gestiti da banche o enti pubblici, e consentirebbe pagamenti rapidi, intuitivi e utilizzabili sia online sia nei negozi. Un tema cruciale per la BCE riguarda la tutela della privacy: il design del sistema mira a proteggere i dati personali degli utenti a un livello superiore rispetto a molti operatori privati, mantenendo però i controlli necessari contro gli abusi e l’uso illecito della moneta digitale.
Quanto ai benefici attesi, la BCE sottolinea che l’euro digitale potrebbe rendere più efficienti i pagamenti transfrontalieri, rafforzare l’inclusione finanziaria, innovare i servizi bancari, accrescere la fiducia nella moneta unica e consolidare la sovranità economica europea. Tuttavia, rimangono sfide significative: dal giusto equilibrio tra privacy e tracciabilità alla definizione del ruolo delle banche commerciali, fino alla necessità di garantire che l’infrastruttura sia sufficientemente resiliente per volumi elevati di transazioni quotidiane.
Secondo quanto rivelato da Politico a fine agosto, la BCE è ottimista circa una rapida partenza dell’euro digitale non appena giungerà il via libera politico: la fase attuale si concluderà a ottobre 2025, dopodiché il Consiglio direttivo della BCE e i legislatori europei dovranno decidere sull’implementazione definitiva. Il successo effettivo dipenderà sia dalla disponibilità di un quadro normativo adeguato che dalla fiducia di cittadini e operatori finanziari.
In breve, il Digital Euro si configura non solo come un progresso tecnologico, ma anche come un elemento chiave per l’autonomia strategica dell’Europa e la protezione degli interessi dei suoi cittadini in un’economia globale sempre più digitale e competitiva.
Ana Sarateanu
Direttrice Unioncamere Europa
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