L'INTERVISTA - Vasso Kyrkou

- Può presentarci brevemente l’associazione e la sua missione?
Trade Promotion Europe (TPE) è l’associazione di riferimento che riunisce le organizzazioni nazionali e regionali di promozione commerciale e le agenzie agroalimentari di tutta Europa. I nostri membri sono enti e istituzioni pubbliche che ogni giorno lavorano per aiutare le imprese europee – in particolare le piccole e medie imprese (PMI) – ad avere successo nei mercati europei e internazionali.
TPE è nata con un obiettivo preciso: rafforzare la cooperazione, favorire lo scambio di conoscenze e rappresentare a livello europeo e internazionale gli interessi collettivi degli organismi di promozione commerciale. Offriamo uno spazio di condivisione di buone pratiche, apprendimento reciproco e sviluppo di progetti comuni. Allo stesso tempo, fungiamo da ponte con le istituzioni europee, affinché la voce della promozione commerciale sia ascoltata nella definizione di politiche, strategie e strumenti di finanziamento.
La nostra missione è al tempo stesso pratica e lungimirante: sostenere la competitività internazionale delle imprese europee, promuovendo innovazione, sostenibilità e inclusione nelle attività di promozione commerciale. Siamo convinti che, lavorando insieme, la comunità europea della promozione commerciale possa ottenere un impatto ben maggiore rispetto a ogni singola agenzia. È con questa visione che nel 2018 abbiamo fondato TPE, in una crescita che da allora non si è più arrestata.
- Qual è la visione di TPE per rafforzare la posizione commerciale globale dell’UE nel contesto del Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034?
Guardando al prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028–2034, la nostra visione è che la promozione commerciale rimanga un pilastro centrale dell’agenda europea per la crescita e la competitività. In un’economia globale in rapida trasformazione, le imprese europee hanno bisogno di sostegno per accedere a nuovi mercati, diversificare le destinazioni di export e adattarsi a contesti normativi e tecnologici in evoluzione.
Il prossimo QFP dovrebbe rafforzare i programmi che forniscono alle PMI strumenti per l’internazionalizzazione, come accesso a informazioni di mercato, piattaforme digitali e missioni commerciali, incoraggiando partenariati più solidi tra istituzioni europee, Stati membri, organismi di promozione e altri attori. Coordinando risorse e priorità, l’Europa può proiettare all’estero una presenza economica coerente.
Allo stesso tempo, sostenibilità e resilienza sono elementi imprescindibili della posizione globale europea. La promozione commerciale deve accompagnare le imprese non solo nella crescita, ma anche nel rispetto degli standard ambientali e sociali, nella gestione dei rischi di filiera e nello sviluppo di opportunità in settori come le tecnologie verdi, la trasformazione digitale e l’innovazione sanitaria.
In questo contesto, TPE continuerà a promuovere strumenti accessibili e concreti, concepiti con attenzione alle PMI, per mantenere l’Europa competitiva, aperta e connessa al mondo.
- Quale ruolo attribuisce a strumenti innovativi, come tracciabilità digitale, packaging sostenibile o intelligenza artificiale, per rafforzare la competitività globale delle PMI agroalimentari e industriali europee?
L’innovazione è un fattore decisivo per la competitività globale, soprattutto per le PMI nei settori agroalimentare e industriale. Oggi clienti e regolatori richiedono maggiore trasparenza, sostenibilità ed efficienza. Gli strumenti innovativi permettono alle imprese di rispondere a queste esigenze.
La tracciabilità digitale, ad esempio, consente di monitorare i prodotti lungo la filiera, garantendo autenticità, qualità e conformità agli standard, particolarmente apprezzati nei mercati di esportazione. Il packaging sostenibile risponde alle sfide ambientali e rafforza la leadership europea in soluzioni eco-compatibili. L’intelligenza artificiale può supportare le imprese nell’analisi delle preferenze dei consumatori, nell’ottimizzazione della logistica, nella progettazione e nello sviluppo di prodotti e servizi innovativi.
Per le PMI, tuttavia, l’adozione di tali strumenti non è sempre semplice: richiede investimenti, formazione e accesso a competenze specifiche. Le organizzazioni di promozione commerciale hanno un ruolo cruciale nel colmare questo divario, sensibilizzando le imprese, organizzando percorsi formativi, mettendole in contatto con fornitori di tecnologia e promuovendo progetti pilota.
Per TPE l’innovazione è un’opportunità: una sfida che impone adattamento rapido, ma che consente all’Europa di distinguersi sui mercati globali. Sempre più, il marchio “Made in Europe” deve essere sinonimo di qualità, sostenibilità e innovazione.
- In che modo la promozione commerciale può integrarsi meglio con le iniziative finanziate dalla PAC per sostenere l’internazionalizzazione delle PMI rurali e agroalimentari, soprattutto alla luce della transizione verde?
Le PMI agroalimentari europee sono centrali per l’economia dell’UE, ma affrontano una doppia sfida: competere sui mercati esteri e adattarsi ai requisiti di sostenibilità. Attualmente ricevono sostegno attraverso due canali distinti: la Politica Agricola Comune (PAC), che finanzia agricoltura e sviluppo rurale, e la promozione commerciale, focalizzata sull’export. Questi strumenti, non sempre coordinati, devono essere resi più complementari.
Ciò assume un’importanza ancora maggiore con la prossima riforma PAC (2028–2034). Gli Stati membri gestiranno circa 453 miliardi di euro attraverso i propri piani nazionali e regionali, all’interno di un bilancio complessivo di 865 miliardi (Fondo NRP) che include altre politiche UE. Considerando la PAC insieme ad altri fondi, si aprono opportunità per sviluppare strategie di internazionalizzazione delle PMI integrate tra diversi canali di finanziamento, generando sinergie prima difficili da ottenere.
La PAC, oltre a sostenere gli agricoltori, finanzia anche produzioni biologiche, riduzione delle emissioni, riciclo, formazione e strumenti digitali. Questi investimenti possono trasformarsi in punti di forza per l’export. Le pratiche sostenibili promosse dalla PAC possono aumentare la credibilità delle PMI all’estero, mentre le etichette europee – come biologico, DOP o IGP – possono diventare potenti strumenti di branding.
La sfida principale è garantire che le PMI siano consapevoli di queste opportunità e possano orientarsi in un sistema complesso. Se il potenziale della PAC per l’internazionalizzazione sarà pienamente sfruttato, le PMI agroalimentari europee potranno trasformare gli investimenti nella sostenibilità in vantaggi concreti sui mercati mondiali.
- Quali insegnamenti tratti dal QFP 2021–2027 dovrebbero essere valorizzati per sostenere meglio la promozione commerciale, l’internazionalizzazione delle PMI e la collaborazione transfrontaliera nel prossimo ciclo?
Dal periodo in corso emergono alcuni insegnamenti importanti.
Anzitutto, l’accessibilità è fondamentale. Molte PMI percepiscono le politiche e i programmi europei come complessi. Tra le principali difficoltà segnalate vi sono la “complessità normativa” e i “vincoli finanziari”. Accogliamo positivamente gli sforzi della Commissione europea per ridurre gli oneri amministrativi e facilitare l’accesso ai finanziamenti. In futuro, il sostegno dovrà essere più semplice, intuitivo e calibrato sulla realtà delle piccole imprese.
In secondo luogo, la collaborazione funziona. Uno studio pubblicato su ScienceDirect stima che rimuovere gli ostacoli alle interazioni transfrontaliere potrebbe creare circa un milione di nuovi posti di lavoro nelle regioni di confine dell’UE. L’esperienza dimostra che i progetti transfrontalieri e le partnership tra agenzie europee producono risultati migliori rispetto a iniziative isolate a livello nazionale. La condivisione di risorse e competenze amplifica l’impatto delle attività di promozione commerciale.
Terzo punto, la resilienza è essenziale. La pandemia e le recenti sfide geopolitiche hanno mostrato i rischi di una dipendenza eccessiva da un numero limitato di mercati o catene di fornitura. Sostenere le PMI nella diversificazione e nell’apertura di nuovi mercati e partenariati deve restare una priorità chiara.
Infine, le transizioni digitale e verde devono continuare a orientare il sostegno europeo. Secondo un sondaggio Eurobarometro 2024, oltre il 90% delle PMI dell’UE ha già adottato misure di efficienza delle risorse – come risparmio energetico, riduzione dei rifiuti e riciclo – mentre circa il 25% sta elaborando una strategia per la neutralità carbonica. Le PMI hanno bisogno di un aiuto mirato per adottare pratiche sostenibili, rispettare normative in evoluzione e utilizzare strumenti digitali per connettersi con clienti in tutto il mondo.
In sintesi, il prossimo QFP dovrà consolidare ciò che ha funzionato – cooperazione, resilienza e innovazione – rendendo i programmi più accessibili e pertinenti per le PMI. Trade Promotion Europe continuerà a sostenere politiche che assicurino alle imprese europee, in particolare alle PMI, di restare competitive, sostenibili, innovative e di successo sui mercati globali.
president@tradepromotioneurope.eu
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