L’UE rilancia la bioeconomia come motore strategico di crescita e sostenibilità
Con l’adozione, il 27 novembre 2025, della nuova EU Bioeconomy Strategy, la Commissione europea definisce un piano ambizioso per rendere la bioeconomia un pilastro della crescita sostenibile e dell’autonomia strategica europea. Nel 2023, le attività legate alla produzione e trasformazione di biomassa — agricoltura, silvicoltura, pesca, trasformazione industriale, biotecnologie — hanno generato complessivamente fino a 2,7 trilioni di euro e dato lavoro a 17,1 milioni di persone, circa l’8% dell’occupazione totale nell’UE.
Il valore aggiunto specifico generato da queste attività è stimato in circa 863 miliardi di euro — pari a circa il 5% del PIL europeo — mentre gli investimenti in ricerca e sviluppo nei settori bioeconomici nel 2023 hanno raggiunto 23,2 miliardi di euro, equivalenti a circa il 9% del totale R&D delle imprese UE. Questa base rilevante conferma il ruolo centrale del settore come driver industriale e di innovazione.
La strategia punta su quattro direttrici principali: favorire il passaggio “dal laboratorio al mercato” per le tecnologie bio-based, semplificando il quadro normativo e favorendo investimenti pubblici e privati; creare mercati-guida per materiali e tecnologie a base biologica — dall’imballaggio ai materiali da costruzione, dalla chimica verde ai biopolimeri — anche attraverso una nuova Bio-based Europe Alliance, che mira a mobilitare acquisti per 10 miliardi di euro entro il 2030.
L’iniziativa si propone, inoltre, di garantire un approvvigionamento di biomassa sostenibile, responsabile e circolare — valorizzando non solo risorse vergini, ma anche residui, sottoprodotti e rifiuti biologici — in modo da tutelare suoli, foreste, ecosistemi e biodiversità, e premiare chi opera in modo compatibile con gli obiettivi ambientali.
Per le imprese italiane, e in particolare per le imprese che operano nella filiera agricola, forestale, alimentare o ambientale, la nuova strategia offre potenziali opportunità concrete: accesso a finanziamenti UE, semplificazioni regolamentari, stimolo per progetti di innovazione, possibilità di inserirsi in nuovi mercati bio-based e bio-circolari.
Infine, la strategia rafforza l’obiettivo dell’Unione di accrescere la propria sovranità strategica, ridurre la dipendenza da materie prime fossili e importazioni, e affermare la leadership europea in settori industriali di nuova generazione basati su risorse rinnovabili.
stefano.dessi@unioncamere-europa.eu
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