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Neutralità climatica 2050: consenso crescente tra i cittadini europei

foto eurobarometro

Un recente sondaggio Eurobarometro, pubblicato il 30 giugno dalla Commissione Europea e realizzato tra febbraio e marzo 2025 su un campione di 26.319 cittadini, evidenzia come la maggioranza degli europei consideri il cambiamento climatico una questione urgente e prioritaria. L’85% degli intervistati riconosce la gravità del fenomeno e circa otto su dieci sostengono l’obiettivo dell’UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. In Italia, inoltre, l’84% si dichiara favorevole a questa strategia. Il sondaggio mostra come la maggior parte degli europei non veda la lotta al cambiamento climatico solo come una necessità ambientale, ma anche come un’importante opportunità economica, sottolineando come i costi dei danni ambientali superino di gran lunga gli investimenti richiesti per la transizione sostenibile. L’attenzione al clima si collega anche al desiderio di migliorare la qualità della vita: l’85% ritiene che affrontare il cambiamento climatico favorisca la salute pubblica e l’83% considera fondamentale prepararsi agli impatti negativi del fenomeno. Gli effetti del cambiamento climatico sono infatti ormai percepiti nella vita quotidiana, soprattutto in alcune regioni come il Sud Europa, la Polonia e l’Ungheria. Tra le priorità emergono il sostegno alle energie rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica, con quasi il 90% dei rispondenti che ritengono fondamentale un maggior impegno europeo in questi ambiti. In questo contesto, il Clean Industrial Deal raccoglie un ampio sostegno come strumento per rafforzare la competitività delle imprese europee nel mercato globale delle tecnologie pulite. Nonostante un diffuso impegno personale verso scelte più sostenibili, la maggioranza dei cittadini europei ritiene che il cambiamento significativo debba passare soprattutto attraverso l’azione coordinata delle istituzioni pubbliche e del settore privato, attribuendo un ruolo di leadership a governi nazionali, Unione Europea e imprese. Infine, il sondaggio rivela una certa sfiducia verso i media tradizionali, ritenuti da oltre la metà degli interessati poco chiari e affidabili nella comunicazione sul clima. Anche sui social media, si registra un’evidente fatica a distinguere tra informazioni attendibili e disinformazione.

costanza.gariglio@unioncamere-europa.eu

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