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PASSAPAROLA - Erasmus+ 2026: investire nelle competenze con progettualità solide e partenariati europei

foto Erasm +

Erasmus+ è spesso percepito come un programma dedicato principalmente alla mobilità studentesca, ma nella sua configurazione attuale è, prima di tutto, un programma europeo per lo sviluppo delle competenze. Competenze tecniche e professionali, certo, ma anche digitali, verdi, imprenditoriali, interculturali, fino a includere quelle di cittadinanza e partecipazione attiva. È uno strumento pensato per sostenere, attraverso l’apprendimento permanente, l’innovazione nei sistemi educativi e formativi, la crescita delle persone (non solo degli studenti) e la competitività dei territori.

Il Piano di Lavoro 2026 conferma questa impostazione, con un budget complessivo che supera i 5,2 miliardi di euro e quattro priorità trasversali che guidano tutte le azioni del programma: inclusione, transizione verde, trasformazione digitale e partecipazione democratica. La dimensione internazionale rimane centrale, con aperture verso i Paesi terzi in linea con la strategia Global Gateway.

Dal punto di vista settoriale, il 2026 sarà un anno particolarmente rilevante per l’istruzione e formazione professionale (VET), la formazione degli adulti, le politiche giovanili e le azioni di cooperazione internazionale. Le priorità spaziano dal rafforzamento delle competenze STEM e green, al sostegno ai Centri di Eccellenza Professionale (CoVE), fino alla diffusione delle micro-credenziali e allo sviluppo di nuovi approcci basati sull’intelligenza artificiale per l’apprendimento personalizzato.

In questo quadro, le Camere di commercio possono giocare un ruolo strategico, partecipando e facilitando il coinvolgimento delle imprese, degli enti formativi e delle reti territoriali a progettualità europee ad alto valore aggiunto. La dimensione delle competenze - in particolare quelle richieste dalla doppia transizione verde e digitale - è perfettamente coerente con le attività camerali a sostegno della competitività e dell’innovazione.

Per cogliere queste opportunità, però, è necessario un approccio operativo. Le scadenze delle call 2026, molte delle quali fissate tra gennaio e marzo, richiedono una preparazione anticipata. È quindi il momento di predisporre una concept note chiara e leggera, che definisca obiettivi, valore aggiunto e risultati attesi, e di avviare subito la ricerca di partner europei affidabili e complementari. Parallelamente, è utile raccogliere idee progettuali dagli stakeholder territoriali, selezionando quelle maggiormente coerenti con le priorità del 2026.

Infine, per gli enti con maggiore esperienza, può essere l’occasione per valutare la partecipazione ad iniziative di livello avanzato, come le Alleanze per l’Innovazione o i Centri di Eccellenza Professionale (CoVE), che richiedono partenariati più strutturati e una chiara strategia di lungo periodo.

Il messaggio chiave per il sistema camerale è chiaro: è il momento di costruire. Le competenze sono il cuore del programma e rappresentano un terreno naturale di intervento per le Camere. Con tempi così serrati, partire ora significa arrivare pronti con proposte solide, partenariati credibili e un reale impatto per imprese, persone e territori.

Per maggiori informazioni, Unioncamere Europa ha predisposto una breve sintesi online, disponibile al seguente link.                                                                                                                                          

Ana Sarateanu

Direttrice Unioncamere Europa

Aggiornato il