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PASSAPAROLA – La nuova dottrina europea per la sicurezza economica e le materie prime strategiche

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La Commissione europea segna un cambio di passo significativo nella gestione della sicurezza economica. Con la nuova economic security doctrine, Bruxelles afferma che l’Europa non può più permettersi un’apertura commerciale senza condizioni. La vulnerabilità delle filiere globali, le restrizioni imposte da partner terzi e l’aumento delle tensioni internazionali hanno evidenziato quanto un’economia aperta necessiti di strumenti solidi di tutela.

La dottrina introduce un approccio più proattivo e mirato. L’Unione, gli Stati membri e le imprese dovranno accettare costi maggiori in cambio di maggiore resilienza. La Commissione indica sei aree prioritarie per orientare gli interventi dei prossimi anni: riduzione delle dipendenze strategiche, attrazione di investimenti sicuri, sostegno ai settori difesa e spazio, leadership europea nelle tecnologie critiche, protezione dei dati sensibili e tutela delle infrastrutture critiche. Questa visione sarà applicata anche alle decisioni su strumenti di difesa commerciale e concorrenza, con una valutazione più attenta dei rischi per la sicurezza economica.

Accanto alla dottrina, la Commissione presenta RESourceEU, il nuovo piano d’azione per accelerare la riduzione della dipendenza europea dalle materie prime critiche. A quasi due anni dall’entrata in vigore del regolamento sulle materie prime critiche, il piano mobilita tre miliardi di euro per sostenere progetti industriali, migliorare la capacità di approvvigionamento e rafforzare la competitività delle filiere produttive. Le risorse saranno coordinate attraverso un financing hub dedicato, che offrirà assistenza tecnica e accelererà lo sviluppo dei progetti.

Il piano introduce anche una novità importante: dal 2026 sarà istituito un centro europeo per le materie prime critiche, destinato a diventare il fulcro della gestione strategica delle risorse. Il centro monitorerà in tempo reale i fabbisogni, coordinerà gli interventi finanziari, supporterà gli Stati membri e potrà gestire acquisti congiunti e attività di stoccaggio. L’obiettivo è prevenire situazioni di emergenza come quelle recenti legate alle restrizioni cinesi sulle terre rare, che hanno lasciato alcune aziende europee con scorte per meno di due settimane.

Il piano prevede inoltre interventi per aumentare la disponibilità di materiali riciclati nell’Unione. La percentuale di riciclo delle terre rare è oggi inferiore all’1%, un dato che mostra un potenziale ancora ampiamente inutilizzato. La Commissione intende introdurre, dopo una consultazione pubblica, restrizioni mirate all’export di rifiuti contenenti magneti permanenti e misure specifiche per altri materiali come alluminio e rame.

Sul fronte della sicurezza economica, Bruxelles vuole anche rafforzare gli strumenti di analisi e coordinamento. Nascerà un information hub europeo che integrerà dati provenienti da meccanismi pubblici e privati, per identificare tempestivamente i settori a rischio e monitorare i flussi commerciali più sensibili. La Commissione propone inoltre che ogni Stato membro nomini un consigliere di alto livello per la sicurezza economica, con riunioni periodiche volte ad allineare le politiche nazionali e promuovere una risposta europea davvero integrata.

La strategia guarda anche oltre i confini dell’UE. L’obiettivo è costruire una cooperazione più stretta con partner affini per sviluppare standard condivisi e catene del valore più resilienti. Il G7 e i Paesi del Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (CPTPP) rappresentano gli interlocutori ideali per avanzare in questa direzione e per sostenere la presenza europea in un contesto globale sempre più competitivo.

Con la nuova dottrina e con RESourceEU, l’Unione definisce una politica economica che combina apertura al commercio, protezione degli interessi strategici e rafforzamento della propria autonomia industriale. È un passo decisivo verso una gestione più coordinata dei rischi e una maggiore capacità di risposta alle crisi globali. L’Europa punta così a costruire un’economia più sicura, stabile e competitiva, mettendo a disposizione delle imprese strumenti concreti per affrontare un contesto internazionale in continua evoluzione.

stefano.dessi@unioncamere-europa.eu

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