Cerca

PASSAPAROLA - Un Mare, un Patto, un Futuro: l’Europa rinnova la sua alleanza con il Mediterraneo

Patto

Trent’anni dopo la Dichiarazione di Barcellona, l’Unione europea rilancia con forza la sua visione per un Mediterraneo di pace, prosperità e cooperazione. Il Patto per il Mediterraneo, presentato dalla Commissione europea e dall’Alto Rappresentante a ottobre 2025, segna un cambio di paradigma: non più un insieme di iniziative isolate, ma una vera e propria cornice strategica condivisa, costruita sui principi di coesione, corresponsabilità e co-creazione.
L’obiettivo è ambizioso ma concreto: trasformare il Mediterraneo in uno spazio comune di opportunità, dove persone, economie e istituzioni possano crescere insieme.

Il Patto nasce in un momento cruciale. Le crisi regionali, dal conflitto in Medio Oriente all’instabilità del Sahel, passando per gli effetti globali della guerra in Ucraina, hanno mostrato quanto i destini dei popoli mediterranei siano interconnessi. Ma accanto alle sfide emergono potenzialità straordinarie: giovani dinamici, risorse naturali rinnovabili, un patrimonio culturale e creativo unico, nuove rotte commerciali e digitali che fanno del Mediterraneo un crocevia strategico tra Europa, Africa e Asia.

La nuova iniziativa europea si articola su tre grandi pilastri. Il primo, People, mette al centro le persone come motore di innovazione e dialogo: nasce l’idea di una Università Mediterranea, programmi comuni per la formazione e la ricerca, scambi tra giovani, artisti e ricercatori, e un rafforzamento della cooperazione culturale e sportiva. Il secondo pilastro punta a costruire economie più forti, sostenibili e integrate, mobilitando investimenti pubblici e privati attraverso il Global Gateway. Si promuovono start-up, digitalizzazione, energie rinnovabili e una “blue economy” capace di coniugare sviluppo e tutela ambientale. Il terzo pilastro affronta sicurezza, resilienza e gestione dei flussi migratori in modo cooperativo, con una visione fondata su stabilità, diritti e solidarietà: dalla prevenzione delle crisi alla protezione delle frontiere, dal contrasto alla criminalità alla promozione di canali legali di mobilità.

Il Patto si distingue anche per il suo metodo: un processo aperto, partecipato, costruito insieme ai dieci partner della sponda sud, alle istituzioni europee, alla società civile, ai giovani, al mondo economico e accademico. La Union for the Mediterranean e la Fondazione Anna Lindh avranno un ruolo chiave nel coordinamento e nell’attuazione, mentre un gruppo congiunto di alto livello seguirà l’avanzamento delle iniziative e il coinvolgimento delle realtà locali. Il Patto sarà formalmente approvato a novembre 2025, in occasione del trentesimo anniversario del Processo di Barcellona, e troverà concreta attuazione con la presentazione del Piano d’Azione nel primo trimestre del 2026, che definirà le priorità operative e i partenariati specifici per ciascun ambito d’intervento.

Per l’Italia e per il sistema delle Camere di Commercio, il Patto apre nuove e concrete opportunità di cooperazione economica, innovazione e internazionalizzazione. I settori chiave - dall’energia verde alla digitalizzazione, dal turismo sostenibile alla formazione professionale - coincidono con molte delle aree in cui le CCIAA operano da tempo come catalizzatori di sviluppo locale e di partenariati transfrontalieri. Saper cogliere questa occasione significa contribuire a trasformare il Mediterraneo in un laboratorio di crescita condivisa, in cui imprese, istituzioni e territori si rafforzano reciprocamente.

Con il Patto per il Mediterraneo, l’Unione europea riafferma il suo ruolo di attore politico globale e di partner affidabile per i paesi della regione. È un segnale di fiducia e di visione a lungo termine: un invito a riscoprire, in un mare condiviso, una comunità di destino e di speranza.


Un mare, un patto, un futuro - davvero comune.

Ana Sarateanu

Direttrice Unioncamere Europa

Aggiornato il